autoannichilimento
(auto-annichilimento), s. m. Annullamento di sé e della propria personalità.
• [Fabio] Mussi sarà ricordato per aver caratterizzato l’ultimo congresso dei Ds [Democratici di Sinistra] passando dalle ceneri di [Antonio] Gramsci alla lacrima sul viso di Bobby Solo. Dunque il racconto d’egotismo macchiettistico che ha voluto regalare all’«Espresso» va capito. Eppure se continua così, in mancanza di consenso elettorale, della nascita della Cosa rossa, di politica vera, di un partito strutturato, insomma in mancanza di una ragione per esistere, presto potrebbe restare come materia di studio e di pietas solo un modello di autoannichilimento. (Salvatore Merlo, Foglio, 21 dicembre 2007, p. 2) • «Quando ti senti sola e senza speranza sei a un bivio: o vai verso l’auto-annichilimento, la paralisi comportamentale e ideale, o verso l’annichilimento altrui facendo prevalere l’istinto omicida». (Fabrizio Cassinelli, Mattino, 10 marzo 2014, p. 10, Attualità) • [Camillo] Ruini spiega i motivi che portano questo indebolimento a sfociare in certi casi nell’auto-annichilimento: «Quando c’è, può nascere dalla paura, che è un sentimento comprensibile, anzi inevitabile, ma non deve guidare le nostre scelte. La paura è una cattiva consigliera. Un’altra causa di auto-annichilimento è il cosiddetto politicamente corretto, l’idea cioè che i gesti, i simboli, i contenuti religiosi non abbiano diritto di cittadinanza sulla scena pubblica». (Francesco Verderami, Corriere della sera, 14 dicembre 2015, p. 1, Prima pagina).
- Composto dal confisso auto-1 aggiunto al s. m. annichilimento.
- Già attestato nell’Unità del 25 marzo 1960, p. 8.