Austro
. Vento di sud, che nelle rose dei venti romani era indicato come Auster e come Ostro o Mezzodì nelle rose italiane del Medioevo. D. cita il nome di A. in Pg XXXII 99, per indicare il Sud (v. AQUILONE). In Rime C 14-22 D. allude ad A. in una lunga e minuziosa descrizione ispirata a Lucano (IX 447-457), al quale D. stesso rimanda in Mn II IV 6 Lucanus in nono Farsaliae meminit incredibilem vim haustri, quam Lybia patitur, ibi describens: A. è qui ricordato come il vento che si leva de la rena d'Etiopia (quando il sole scalda la rena di quella regione), che l'aere turba (cfr. Lucan. IX 451, 455-456 " liquidas se turbine solvit in auras / ... contorto pulvere nubem / in flexum violentus agit ") e che, traversato il mare, porta il vapor acqueo sotto forma di nebbia nel nostro emisfero. L'incredibile ‛ vis ' e la provenienza africana di A., che D. ritrovava nella vivida rappresentazione di Lucano, sono le caratteristiche con le quali allude ad A. e che ci permettono di identificarlo. In Pg XXX 89 è ricordato con la perifrasi pur che la terra che perde ombra spiri. La regione di provenienza è l'Africa, designata come la terra che perde ombra, in quanto nelle regioni tropicali, quando il Sole passa allo zenit, i corpi non proiettano ombra; il vento che da esse spira, essendo caldo, fa quindi sciogliere le nevi appenniniche (vv. 85-88). Che lo ‛ spirare ' di provenienza africana sia quello di A. è confermato da XXXI 70-72, dove D. descrive come, dopo i rimproveri di Beatrice, il suo volto si levasse con resistenza maggiore di quella opposta da una robusta quercia, sradicata, o vero al nostral vento / o vero a quel de la terra di Iarba. Qui la provenienza è più specifica, la terra di Iarba (Aen. IV 196 ss.) essendo appunto la Libia (che ci rimanda a Mn II IV 6 e Rime C 14). Al riguardo va ricordato, accanto alla reminiscenza virgiliana, la descrizione lucanea (IX 452-453) della violenza di A. che " ruit in silvas annosaque robora torquens / lassatur ". Va comunque ricordato Isidoro: " Auster ab auriendo aquas vocatus, unde et crassum aerem facit et nubila nutrit... interdum corrumpat aerem... pestilentiam, quae ex corrupto aere nascitur, Auster flans in reliquas regiones trasmittit " (Etym. XIII XI 6).