AUSTRASIA
È, come il sinonimo Austria, il nome dapprima generico (Ostreich "regno dell'est"), col quale si designava la parte orientale della Gallia Merovingica, a contatto con la Germania, e corrispondente, nell'incerto uso degli scrittori contemporanei (Gregorio di Tours, ecc.), al regno di Reims, uno dei quattro regni fra i quali, pur rimanendo idealmente unita, andò divisa la Francia Merovingica alla morte di Clodoveo (511). Re di Austrasia fu il figlio di Clodoveo' Teodorico I (511-534), quindi suo figlio Teodoberto (534-548), il più notevole fra i re merovingi di questo tempo; l'ultimo, Teodobaldo, morì precocemente nella crapula, nel 555. L'Austrasia non era più regno distinto, perché, come il resto della Francia, venne in potere di Clotario, l'unico figlio superstite di Clodoveo. Ma la divisione riappare alla sua morte (561); come quando cinquant'anni prima, il regno merovingico fu diviso fra i quattro figli di Clotario: l'Austrasia toccò a Sigeberto (v.) (561-575), che risedette a Metz (onde anche il nome di regno di Metz) e che è ben noto per i contrasti con il fratello Chilperico I (v.), re di Neustria, complicati dall'odio cieco delle due regine Brunechilde e Fredegonda. E Brunechilde, fino alla sua morte, è la vera regina e la tenace salvaguardia dell'autonomia del regno di Austrasia contro Neustria e contro l'aristocrazia dell'Austrasia, anche durante il regno di suo figlio Childeberto II (575-596) e di suo nipote Teodoberto II (596-613), fino al punto di non retrocedere davanti agli orrori di una guerra fratricida fra i suoi due nipoti, i re di Austrasia e di Borgogna. Dopo la morte di Teodoberto e la successiva disgrazia di Brunechilde, l'Austrasia torna a essere assorbita per la seconda volta nell'unico regno franco di Clotario II ma non completamente; ché l'aristocrazia di Austrasia, come quella della Borgogna, voleva avere una posizione speciale nel regno. Fu per questo che, nel 623, Clotario II si vide costretto a concedere all'Austrasia un re particolare nella persona di suo figlio Dagoberto e questi, a sua volta, a creare re di Austrasia il proprio figlio Sigeberto (634-656), accentuando così il carattere distinto dell'Austrasia di fronte alla Borgogna e alla Neustria.
L'Austrasia, all'opposto della Neustria, comprendeva il paese dove l'elemento franco era preponderante; non si può tuttavia assegnargli confini precisi. Quando, dopo la morte di Dagoberto (639), cominciò la decadenza dei Merovingi, rappresentati da re puramente nominali (i rois fainéants, i "re fannulloni"), alcune grandi famiglie locali ebbero modo di affermare le loro ambizioni. Così appaiono contemporaneamente i maggiordomi (v.) in Borgogna, Neustria e Austrasia. In Austrasia la famiglia dei Pipini, stabilita principalmente nella regione delle Ardenne, detiene per sé quella carica, con breve interruzione, fino dal tempo di Dagoberto e con l'opera di Pipino di Eristallo prepara le sorti dei Carolingi e la supremazia dell'Austrasia. Il nome stesso di Austrasia però non sparì con l'avvento di Pipino il Breve al trono franco (751). In occasione della spartizione dell'impero di Carlo Magno nell'806, l'Austrasia è ridotta a Magonza, Spira e Worms; le altre città dell'antica Austrasia (Laon, Reims, Verdun, Metz e Treviri) furono incorporate alla Francia. Alla metà del sec. IX il nome Austrasia sparisce e i territorî, ai quali si applicava, sono chiamati Francia Orientale, per contrapposto alla Francia Occidentale.
Anche presso i Longobardi (v.) s'indicava col nome di Austrasia o Austria, la parte dell'Italia settentrionale a oriente dell'Adda.
Bibl.: A. Huguenin, Histoire du royaume mérovingien d'Austrasie, Parigi 1862; A. Digot, Histoire du royaume d'Austrasie, Nancy 1863; P. A. F. Gérard, Histoire des Francs d'Austrasie, voll. 2, Bruxelles 1864; L. Drapeyron, Essai sur l'origine, le développement et les résultats de la lutte entre la Neustrie et l'Austrasie, Parigi 1867; id., Essai sur le caractère de la lutte de l'Aquitaine et de l'Austrasie, Parigi 1877; A. Lorgnon, Géographie de la Gaule au VIe siècle, Parigi 1878.