AUSONÎ (Αὔσονες; lat. Ausŏnes, agg. ausonius, a, um)
È l'antichissimo popolo, che nell'età del ferro abitava la regione litoranea, la quale fu poi chiamata Campania dai Sanniti invasori. Che gli Ausonî siano stati gli originarî abitatori della Campania, è dimostrato altresì dalla credenza degli antichi che fossero autoctoni (v. le fonti presso Nissen, Ital. Landeskunde, I, p. 531, n. 4). Ma le genti limitrofe, quali i Greci, i Latini e i popoli sabellici, diedero a quegl'indigeni un nome, che indicava la nota caratteristica di essi, i quali da un terreno assai fertile (felix "ferace" fu chiamata dai Romani la Campania) venivano indotti a dedicarsi esclusivamente al lavoro dei campi. I Latini li chiamarono Opsci = Obsci = Osci, e i Greci Opici ('Οπικοί = "Οσκοι), cioè operarii; erano dunque gl'indigeni della regione che poi fu detta Campania agli occhi dei popoli limitrofi gli operarii per eccellenza, uomini dediti affatto ai lavori agricoli. L'importanza dell'antichissimo popolo degli Ausonî nella protostoria d'Italia fu pari a quella che nell'alto Medioevo ebbero i Longobardi: come da questi prese il nome quasi l'intera penisola, che presso i cronisti e i geografi medievali fu detta Longobardia, così presso gli autori dell'età ellenistica e romana la parte non greca della penisola, cioè quella indipendente dalla colonizzazione ellenica, venne chiamata col nome etnico ora degli Ausonî Αὐσονία o degli Opici 'Οπική, ora degli Etruschi, dominatori dei mari, Τυρρηνία (v. Nissen, op. cit., I, p. 65 e nota 6). Sin dal tempo di Tucidide (VI, 2, 4) si credette ehe gli Ausonî o 'Οπικοί occupassero per primi la Magna Grecia, estendendosi sino alla regione dei Bruttii, e si chiamasse Ausonio il mare che ne bagna le coste (v. le fonti presso Nissen, op. cit., p. 95, n. 2).
Per la storia degli Ausonî e per la questione dei loro rapporti con gli Aurunci, v. aurunci.