AURELIANO (Αυρηηλιανός, Aurelianus)
Personaggio di notevole importanza alla corte di Costantinopoli, sotto gl'imperatori Teodosio il Grande e Arcadio. Figlio di Tauro Emiliano che era stato prefetto del pretorio in Italia e console nel 361, nel 393 fu nominato praefectus urbi a Costantinopoli. Contribuì alla destituzione dell'influentissimo eunuco Eutropio e, dopo la scomparsa di questo, si pose a capo della tendenza antigermanica e antibarbarica. I buoni uffici dell'imperatrice Eudossia gli fecero ottenere la carica di prefetto del pretorio per l'Oriente. La sua politica gli valse l'ostilità di Stilicone. Nominato console nel 400, non fu riconosciuto come tale in Occidente. Il capo barbaro Gainas si presentò con le sue truppe di fronte a Costantinopoli e ottenne che gli fossero consegnati A. e alcuni suoi partigiani: ma risparmiò loro la vita (400). Dopo la morte di Gainas, A., che era stato fatto prigioniero, riuscì a fuggire, ritornò a Costantinopoli e fu reintegrato nel suo ufficio (402). Il Senato gli decretò una statua d'oro. Dopo la morte della sua protettrice Eudossia, perdette molto della sua autorità (404). Non conosciamo con precisione fino a quando sia vissuto. Fu protettore del retore Sinesio e amico di S. Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli.
Bibl.: O. Seeck, Geschichte des Untergangs der antiken Welt, V, Berlino 1913, pp. 314-333; H. Bury, history of the later Roman Empire, I, Londra 1923, pp. 127-134 e 214-220; E. Stein, Geschichte des spätrömischen Reiches, I, Vienna 1928, p. 300 segg.