IRZIO, Aulo (Aulus Hirtius)
Generale romano, console del 43 a. C. Fu in Gallia presso Cesare, ed ebbe da lui missioni di fiducia. Scoppiata la guerra civile, fu con Cesare in Spagna e in Siria. Nel 46 rivestì la pretura, e probabilmente in quell'anno propose la legge che escludeva i pompeiani dalle cariche pubbliche. Nell'anno seguente fu governatore (propretore) in Gallia, e fu poi designato da Cesare come console pel 43. Devoto alla causa cesariana, I. era però un uomo di animo moderato, e visse in rapporti di amicizia con Cicerone. Dopo l'uccisione di Cesare, fece opposizione ai propositi violenti di Lepido e di Antonio, ma tenne nello stesso tempo un atteggiamento ostile ai congiurati. Dopo non poche alternative, nell'assumere il consolato, I. si pose agli ordini del Senato (43). I due consoli ebbero il compito di liberare Decimo Bruto, assediato da Marco Antonio a Modena. I. si congiunse con Ottaviano e occupò Bononia e Forum Gallorum; assalì e mise in rotta Marco Antonio, dopo che questi aveva battuto l'altro console, Vibio Pansa. Pochi giorni dopo (2 aprile), I. assalì con Ottaviano il campo di Antonio, e trovò la morte quando la vittoria era già sicura.
I. scrisse contro l'elogio di Catone pubblicato da Cicerone, un opuscolo ch'era però pieno di lodi per l'oratore. Egli è, quasi certamente, l'autore dell'VIII libro del De Bello Gallico di Cesare.
Bibl.: W. Drumann, Gesch. Roms, 2ª ed., III, Lipsia 1906, p. 65 segg.; M. Strack, in Bonner Jahrb., CXVIII (1909), p. 139 segg.; O. E. Schmidt, in Jahrb. f. Philol., CXLV (1892), p. 321 segg.; A. Klotz, Caesarstudien, Lipsia 1910, p. 149 segg.; P. Von der Mühll, in Pauly-Wissowa, Real-Encykl., VIII, col. 1956 segg.; E. Babelon, Traité des monnaies grecques et romaines, Parigi 1901, I, pp. 541-43; H. A. Grueber, Coins of the Roman Republic in the British Museum, I, Londra 1910, p. 526 seg.