TAMBURINI, Augusto
Psichiatra e neurologo, nato ad Ancona il 18 agosto 1848, morto a Riccione il 28 luglio 1919. Studiò a Bologna dove si laureò nel 1871. Divenne subito assistente nell'ospedale civile di Ancona e nel 1873 entrò come medico aggiunto all'Istituto psichiatrico di S. Lazzaro a Reggio nell'Emilia. Nel 1876, conseguita la libera docenza, fu nominato professore incaricato di psichiatria a Padova e sovraintendente al manicomio di Voghera; l'anno seguente passò alla clinica di Modena e alla direzione dell'Istituto psichiatrico di Reggio nell'Emilia. In questi due uffici rimase fino al 1907, portando soprattutto il manicomio reggiano a una completa perfezione di organizzazione di servizî. Finalmente fu nominato alla direzione della clinica psichiatrica di Roma. Dal 1877 al 1919 fu direttore della Rivista sperimentale di freniatria.
Gli studî più importanti del Tamburini riguardano: la genesi delle allucinazioni, per l'insorgenza delle quali egli stabilì che condizione necessaria è lo stato morboso di eccitamento dei rispettivi centri corticali, potendo tale eccitamento partire sia dagli organi periferici di senso, sia dalle vie nervose, sia dai centri ideativi; le localizzazioni cerebrali cornicali, soprattutto dei centri motori sensitivi, uditivi, visivi: lavori sperimentali, questi, in collaborazione con Luigi Luciani, che rimangono tuttora classici; la patogenesi dell'acromegalia; le idee incoercibili e la follia del dubbio; l'ipnosi; l'idiozia.
Grandissima fu anche l'attività del T. nel campo assistenziale: ebbe parte di prim'ordine nella lotta contro la pellagra, l'alcoolismo, il cretinismo endemico, la tubercolosi. Studiò la spedalizzazione dei frenastenici e degli epilettici e fu di autorità indiscussa nel campo dell'organizzazione e della tecnica manicomiale. V. a questo proposito l'opera importantissima, in collaborazione con G. C. Ferrari e G. Antonini: L'assistenza degli alienati in Italia e nelle varie nazioni, Torino 1918.