Poeta dialettale romanesco (Roma 1873 - ivi 1952). In gioventù fu attore nella compagnia drammatica di Eleonora Duse; si diede poi al commercio antiquario. La sua poesia, ligia da principio alla tradizione satirica e realistica (Li busti ar Pincio, 1900), si venne sempre più accostando a modi lirici, di una sfumata elegia del ricordo, quasi crepuscolari (Poesie romanesche, 1929; Er pastore innamorato, 1932; Misticanza, 1933; Cento poesie vecchie e nuove, 1939; ecc.). Scrisse anche parecchie commedie, sia in dialetto (Ghetanaccio, 1926; ecc.), sia in lingua, qualche romanzo, un libro di ricordi (Le memorie d'un antiquario, 1935), ecc.