CONTI, Augusto
Filosofo, nato a S. Piero alle Fonti (presso S. Miniato) il 6 dicembre 1822, morto a Firenze il 6 marzo 1905. Insegnò all'università di Pisa e all'Istituto superiore di Firenze. Autore di molte opere, che godettero di largo successo, vi dimostrò piuttosto doti di scrittore, di ricercata eleganza, che non di teorico. La sua filosofia, con cui egli pensava di venir in aiuto della fede cattolica e infine di collaborare alla restaurazione tomistica di Leone XIII, non è infatti più che una presentazione in veste scientifica di nozioni dell'immediata esperienza: a questa riducendosi nella sostanza anche quei "criterî" (l'evidenza, l'amore e la fede), che egli considerava come principî fondamentali della sua costruzione filosofica, e che dovevano riferirsi rispettivamente al rapporto dell'uomo con sé stesso, con gli altri uomini e con Dio.
Opere principali: Evidenza, amore e fede (1858); Storia della filosofia (1864); Il Bello nel Vero (1872); Il Buono nel Vero (1873); Il Vero nell'Ordine (1876); L'Armonia delle cose (1878), pubblicate tutte a Firenze, e più volte ristampate.
Bibl.: C. Salotti, Il pensiero e l'anima di A. Conti, Roma 1905; A. Alfani, Della vita e delle opere di A. C., Firenze 1906; G. Gentile, Le origini della filosofia contemporanea in Italia, I, Messina 1917, pp. 355-363.