Erudito, filologo, paleografo italiano (Santarcangelo di Romagna 1906 - ivi 1995). Fondatore e presidente per alcuni anni della Società di studî romagnoli, scrittore della Bibl. Vaticana, poi (dal 1959) prof. univ., dapprima di paleografia e diplomatica a Urbino, quindi, a Roma, di letteratura umanistica (1965-74) e di filologia medievale e umanistica (1974-76); socio corrispondente dei Lincei (1987). Autore di numerosi saggi dedicati a manoscritti e biblioteche umanistiche, all'antico manoscritto ravennate di s. Ambrogio in semionciale (1958), a iscrizioni medievali e rinascimentali, oltre che alla storia degli studî di epigrafia classica. Alcune sue scoperte hanno rilievo anche per la filologia classica, come quella degli Epigrammata Bobiensia e del codice autografo di Poggio Bracciolini contenente le orazioni di Cicerone da lui ritrovate nel 1417. Tra i suoi meriti filologici, anche la scoperta e pubblicazione (1992) di una lettera latina di G. Boccaccio a D. Albanzani; i suoi studi sulle iscrizioni di Sangemini (1976) e su quelle del duomo di Modena (1984). Postuma è stata pubblicata una raccolta di suoi Profili e ricordi (1996).