BARAZZUOLI, Augusto
Nato a Monticiano (Siena) il 15ag. 1830,frequentò i corsi di giurisprudenza nell'università di Siena, ma nel 1848 interruppe gli studi per arruolarsi volontario, combattendo a Curtatone. Ritornato in Toscana e laureatosi, fece pratica presso lo studio di V. Salvagnoli. Dotato di una buona cultura, parve dimostrare dapprima una certa tendenza alle lettere: scrisse due commedie e collaborò ad alcuni periodici (lo Scaramuccia,la Rivista,l'Ammonitore scolastico).Sembra che il B. facesse parte della Società nazionale: infatti gli furono attribuite la compilazione e la diffusione di molti scritti clandestini.
Dopo il 27 apr. 1859 il B. si dedicò pienamente alla professione forense, senza peraltro trascurare la politica. Fu infatti uno dei primi collaboratori de La Nazione (il primo articolo suo è del 20 luglio 1859)e continuò assiduamente a pubblicarvi articoli mentre cresceva la sua fama di avvocato e di elegante oratore. Nel 1867 fu eletto deputato di Colle Val d'Elsa e fu confermato per un trentennio, fino alla morte. Entrò a far parte del gruppo dei moderati toscani. Nel 1873 votò contro il Minghetti per i provvedimenti finanziari, e nel 1876 futra i parlamentari toscani riuniti nel "clan" de La Nazione,che contribuirono alla caduta della Destra. Sempre strettamente legato a La Nazione,ne divenne direttore per pochi mesi dall'ott. 1893 al genn. 1894; più tardi fu definito l'ultimo dei direttori che rappresentavano la tradizione risorgimentale, ma non ebbe modo di dare un'impronta personale al giornale.
Prese parte alle discussioni parlamentari, su questioni di finanza, sul progetto di legge per l'asse ecclesiastico e sulla legge delle guarentigie; fu uno dei relatori delle convenzioni ferroviarie approvate nel 1885. Nel giugno 1894 fu chiamato a regg ere il ministero dell'Agricoltura e Commercio nel nuovo gabinetto Crispi, e vi rimase fino alla caduta clamorosa del marzo 1896; del B. si possono ricordare le modifiche apportate alle leggi sul credito fondiario, le leggi sul lavoro delle donne e dei fanciulli, e sugli infortuni nel lavoro.
Morì a Firenze il 10 dic. 1896.
Bibl.: S. Sapuppo Zanghi, Storia d'Italia dal 1789 al 1884 con l'aggiunta delle biografie di tutti i deputati e senatori, Roma 1889, p. 267;A. De Gubematis, Dict. intern. des écrivains du jour,Florence 1891, ad vocem; T.Sarti, IlParlamento subalpino e nazionale, Terni 1893, ad vocem; La Nazione, XXXVIII,10-12 dic. 1896 (con numerosi riferimenti a necrologie di altri quotidiani); La Settimana [Firenze], I (1896), n. 50, p. 1; G. Carocci, A. Depretis e la Politica interna italiana dal 1876 al 1887,Torino 1956, p. 49; La Nazione nei suoi cento anni,Firenze 1959, passim; C. Rotondi, Bibl. dei Periodici toscani, 1852-1864, Firenze 1960, passim; D.Farini, Diario di fine secolo, Roma 1962, passim.