ALFANI, Augusto
Nacque in Firenze il 17 novembre 1844, e a Firenze visse, scrivendo e professandovi filosofia. Coi periodici Letture di famiglia e La scuola combatté una vivace battaglia per la formazione degl'Italiani nuovi. E il suo Carattere degl'Italiani è un libro, insieme con quello intitolato In casa e fuori, diretto allo stesso scopo. L'A. additava come maestro Dante; e di lui scrisse come scrisse di Cristoforo Colombo, del Manzoni e di altri. Il libro Volere è potere del Lessona ebbe una continuazione in Battaglie e vittorie dell'A., e così pure da lui ebbe un rifacimento il Giannetto del Parravicini. Ma l'A. non disdegnò lavori anche più modesti, per amor dei fanciulli. Compose Letture graduali e Racconti per giovinetti e giovinette e poi Dialoghi, con lo scopo d'insegnar la lingua patria. La lingua fu una delle sue passioni (si vedano Il Macellaro, Lavori e arnesi). Con intenti anche filologici pubblicò Lettere di santa Caterina da Siena, e rime giocose classiche, che intitolò Gente allegra Iddio l'aiuta. Della sua preparazione filosofica dànno testimonianea uno scritto Sull'insegnamento della filosofia, uno studio Della vita e degli scritti di Orazio Rucellai, un profilo Della vita e delle opere di Augusto Conti. Politicamente, fece capo alla Rassegna nazionale del Da Passano, e fu uno degli animatori del movimento per la conciliazione fra Chiesa e Stato. Compilatore del Vocabolario della Crusca, non sopravvisse molto alla vecchia Accademia. Morì, infatti, nel 1923.
Bibl.: A. Linacher e altri, In memoria del prof. A. Alfani, Firenze 1923; F. Ramorino, Profilo bibliografico di A. Alfani, in A. Virgili, Le satire di Giovenale tradotte, Firenze 1918.