PAJOU, Auguste
Scultore, nato il 19 settembre 1730 a Parigi, ivi morto l'8 maggio 1809. Allievo dapprima di Jean-Baptiste Lemoyne, fu pensionato dell'Accademia di Francia a Roma dal 1752 al 1756. Nel 1760 venne accolto nell'Accademia reale di pittura e scultura, col saggio Plutone e Cerbero (Louvre); nominato nel 1777 custode delle antichità, durante la rivoluzione fece parte di una commissione per la conservazione dei monumenti. Fu professore all'École spéciale des beaux-arts. Incaricato di decorare il teatro di Versailles, vi rappresentò in rilievi in legno e in pietra le divinità mitologiche e deliziosi giuochi di fanciulli. Eseguì ritratti di molti suoi contemporanei (il suo capolavoro è forse il busto in bronzo di J.-B. Lemoyne, 1758, al Louvre). Tra i personaggi della corte, ritrasse la regina Maria Leszczyńska (Louvre) e più volte la Du Barry. Ricordiamo anche le statue del Pascal, all'Institut, di Descartes e del Bossuet nel castello di Versailles, e al Museo di storia naturale quella del Buffon. L'ultima sua opera, la Psiche abbandonata (Louvre), del 1795, attesta il nuovo orientamento della scultura verso un accademismo un po' convenzionale.
Bibl.: St. Lami, Dict. des sculpteurs de l'école française au XVIIIe siècle, II, Parigi 1911; H. Stein, A. P., ivi 1912; P. Vitry, Catalogue des sculptures modernes (Musée du Louvre), ivi 1922; Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVI, Lipsia 1932.