Polignac, Auguste-Jules-Armand-Marie conte, poi principe di
Politico francese (Versailles 1780-Parigi 1847). Seguì i genitori nell’emigrazione e condivise l’attività cospirativa ultrarealista nonché la prigionia del fratello Armand-Jules. Pari di Francia (1815), fu l’uomo di fiducia del conte d’Artois e uno dei capi della setta ultrarealista dei Cavalieri della fede (nel 1820 ricevette il titolo di principe romano); ambasciatore a Londra (1823), stipulò il Trattato di navigazione (1826) e il Trattato di Londra (1827), che affrancava il popolo ellenico dalla soggezione ottomana. Sebbene da tempo candidato in pectore di Carlo X per la presidenza del Consiglio, P. rimase a Londra perché inviso all’opposizione liberale. Tornato in Francia fu nominato ministro degli Esteri (1829), e nello stesso anno assunse la presidenza del Consiglio, ma la sua politica reazionaria minò il trono di Carlo X, che non poté resistere alla protesta suscitata dalle «ordinanze di luglio» (1830) restrittive delle libertà costituzionali. Arrestato mentre tentava di riparare in Inghilterra, condannato alla prigione perpetua, poi amnistiato (1836), restò in esilio in Inghilterra sino al 1845.