BEUGNOT, Auguste-Arthur
Nato a Bar-sur-Aube il 18 marzo 1797; morto a Parigi il 15 marzo 1865. Figlio del conte Jacques-Claude (v.), il noto prefetto napoleonico, ebbe anche lui, più per influsso del nome paterno che per deciso proposito, una carriera politica, e fu dal 1841 al 1848 pari di Francia, dal 1849 al 1851 deputato della Haute Marne; si appartò dopo il 2 dicembre. Partito dal liberalismo, andò via via accostandosi, con sincera e intima evoluzione, alla destra conservatrice, per adagiarsi in un credo religioso-monarchico avente come principio essenziale la stabilità del regime, e caratterizzato, non dal desiderio di ritornare al passato, ma dalla paura di ogni violenta innovazione avvenire (si vedano i suoi articoli L'Église et la Révolution, Réflexions sur les doctrines antisociales et leurs conséquences, Avis aux honnêtes gens sur leurs erreurs et leurs devoirs). Molto maggiore è la sua importanza nel campo degli studî. Dedito dal 1818 all'avvocatura e vivamente attratto, come tanti suoi contemporanei, dai problemi relativi al Medioevo, ha lasciato delle opere di fondamentale importanza per la storia del diritto medievale e delle istituzioni medievali francesi. Con l'edizione degli Olim, i più antichi registri a noi giunti del Parlamento di Parigi (edizione che lo tenne occupato dieci anni: 1839-1848); con quella delle Assises de Jérusalem (1841-1843); del libro di Beaumanoir sulle Coutumes de Beauvoisis (1842); con gli studî sapienti ed originali - bellissimi anche se in parte superati dalla critica posteriore - con cui ha accompagnato la pubblicazione di preziosissimi testi, il B. si è posto tra i medievalisti maggiori. Sono da notarsi tra i suoi studî di carattere storico-giuridico anche l'articolo L'origine et les développements des municipalités rurales en France (1838), le memorie sulle Anciennes coutumes d'Alais (1846) e sull'Arrêt qui condamna Jean-Sans-Terre (1848), quella Sur le regime des terres dans les principautés fondées en Syrie par les Francs à la suite des croisades (1853). Ebbe una forte predilezione per il sec. XIII e ne sentì tutta la multiforme grandezza. Dai suoi due primi saggi, sulle Institutions de Saint Louis (1821) e sui Juifs d'Occident ou recherches sur l'état civil, le commerce et la litterature des Juifs (1822), fino alla morte non cessò di approfondirne la conoscenza, specie dal punto di vista del diritto. Costituisce come una parentesi nell'attività del B. la sua, per molti aspetti notevole, Histoire de la destruction du paganisme en Occident, 2 voll., Parigi 1835.
Bibl.: H. Vallon, Notice historique sur la vie et les ouvrages de M. le comte Arthur Beugnot, in Comptes-rendus des séances de l'Acad. des Inscr. et Belles-Lettres, s. 4ª, I (1873), pp. 357-400. Da leggersi, per comprendere la mentalità e le idee politiche del B., la sua Vie de Becquey, Parigi 1852.