Vedi AUGUSTA VINDELICUM dell'anno: 1958 - 1973
AUGUSTA VINDELICUM (v. vol. i, p. 916)
Studî riassuntivi, tendenti a raccogliere tutte le notizie relative al materiale sinora rinvenuto, si sono avuti per A. V. in questi ultimi anni.
I resti della città romana sono scarsissimi. Solo a grandi linee riusciamo ad individuare un certo numero di strade principali e secondarie e la pianta di alcuni edifici. Il corso delle mura è sicuramente individuato solo per il lato occidentale, mentre resta molto ipotetico per gli altri lati.
In base ad alcuni saggi eseguiti nei pressi della porta occidentale, si è dedotto che intorno al 30-40 d. C., la città era fortificata, almeno in questo punto, con strutture lignee. Nel 70 d. C. la porta più antica venne sostituita con una costruzione in tufo; essa era costituita da una doppia entrata e da due torri. La fortificazione in legno ai lati della porta durò più a lungo e venne sostituita probabilmente in età adrianea con una costruzione in pietra di 2 m di spessore. Intorno al 30-40 d. C., si dovettero verificare altri cambiamenti, di cui non è però possibile documentare la portata.
Dovevano esistere 2 sistemi stradali principali, il reciproco rapporto dei quali non è però chiarito. Da NO la continuazione della Via Claudia portava all'interno della città, probabilmente al centro di essa. Quasi esattamente perpendicolare a questa direzione, è la strada che conduceva alla porta sud-occidentale. Altre strade collaterali parallele a questa direzione, sono state riconosciute solo per brevi tratti. Nella parte orientale della città, invece, si riscontra un duplice andamento di strade, in direzione NS, EO. Del Foro non resta alcuna traccia, gli edifici pubblici meglio conosciuti sono le terme. Quelle presso la Pettenkoferstrasse sono in relazione con un altro edificio molto esteso, probabilmente di uso pubblico, ma non bene identificato. A S di questo gruppo di costruzioni si riconosce un altro grande ambiente, forse un magazzino per cereali. Questa parte della città venne più volte ricostruita ed esisteva già nel periodo più antico di A. V. (costruzioni in legno). Nel lato sud-orientale della città esistevano piccoli edifici, forse tempietti dedicati ai culti locali dei singoli collegi. Di altri edifici sacri si intuisce l'esistenza attraverso iscrizioni dedicatorie, rilievi, ecc.
A S del duomo si è rilevato un peristilio di media età imperiale. Sulle sue rovine sorse nel IV-V sec. un battistero che subì diverse ricostruzioni. Nel X sec. fu trasformato nella chiesa di S. Giovanni Battista.
Il gruppo più antico di tombe a incinerazione, è stato rinvenuto in località Rosenauberg. È databile tra il terzo e il quarto decennio del I sec. d. C.
Un interessante gruppo di tombe è pure in località Augsburg-Kriegshaber. Il materiale romano, soprattutto ceramica databile al II sec. è commisto con frammenti appartenenti al periodo tardo La Tène, primo indizio sicuro di un insediamento celtico nelle vicinanze di Augsburg. Probabilmente le tombe romane si insediarono sui resti di un villaggio celtico.
Il passaggio dal rito dell'incinerazione a quello dell'inumazione è databile in Augsburg tra la fine del II e gli inizî del III sec. d. c.; fra le tombe a inumazione molte sono senza corredo; la datazione di quest'ultime è molto oscillante.
Tra i monumenti funerarî vanno ricordate le stele con cavalieri, a rilievo quasi piatto, che presentano molte analogie con analoghi monumenti di Magonza, databili al I sec. d. C. È frequente anche il monumento funerario a pilastro, con rilievi - in genere su tre lati - sopra allo zoccolo con l'iscrizione, e terminante con elemento piramidale, convesso, con una decorazione a squame. Questi monumenti sono in genere databili tra la fine del II e gli inizî del III sec. d. C.
Ad A. V. esisteva indubbiamente una fabbrica di vasi d'uso comune, di fattura assai grezza. Si riscontra, infatti, tra il materiale di scavo un gruppo di pezzi molto simili per forma, una sorta di olla, di argilla giallo-grigia, di chiara fabbrica locale. La maggior parte di queste olle appartiene al tardo III sec.; mentre alcune forme differenti con decorazione applicata, appartengono agli inizî del III secolo. La terra sigillata costituisce il gruppo più cospicuo di ceramica importata; sono state riconosciute fabbriche: Montans, La Graufesanque, Banassac, Lezoux, Luxeuil, Treviri (?), Heiligenberg, Rheinzarben, Westendorf, Ittenweiler e Schiltigheim.
La recente pubblicazione della ceramica dell'accampamento legionario di Augsburg-Oberhausen porta importanti contributi alla questione assai dibattuta dei limiti cr0nologici di esso. Mentre, infatti, in base a ragioni storiche ed a dati numismatici, si fa iniziare l'accampamento nel 15 a. C. in collegamento con la campagna delle Alpi, la data finale oscilla fra il 9 (sconfitta di Varo) ed il 16-17 d. C. Più probabile sembra la data del 16-17: essa coincide infatti con l'offensiva di Tiberio sui Germani. Alcune monete ivi rinvenute, inoltre, sarebbero state coniate dopo la sconfitta di Varo. Quest'ultima data è poi confermata dalla terra sigillata, alcune forme della quale appartengono alla prima sigillata sudgallica, datata in base a confronti con altri depositi al 15-20 d. C. (cfr. Vindonissa, Kempten e Lorenberg presso Epfach arn Lech). Inoltre, nell'accampamento legionario di Halten non esiste ceramica sudgallica e si sa che l'accampamento di Halten ha termine nel 9 d. C. Alcune modifiche si dovrebbero apportare, sempre in base alla ceramica, alla data iniziale. Infatti, un attento esame della più antica ceramica di Oberhausen (servizio I, sigillata italica) e il confronto con quella di accampamenti in relazione con Oberhausen (cfr. Lindenhof, Basilea, Neuss, Oberbaden) indicherebbero piuttosto una data intorno al 10 a. C. Si dovrebbe quindi dedurre o che il paese non era stato ancora definitivamente occupato dalle truppe romane del 15 a. C. o che un primitivo stanziamento non fosse esattamente in Oberhausen.
Bibl.: Sugli scavi di A. V.: Germania, 34, 1956, pp. 158-160; ibid., 35, 1957, pp. 351-356; ibid., 39, 1961, pp. 383-412; Jahresbericht der Bayerischen Bodendenkmalpflege, 1961, pp. 16-33. Opere riassuntive: W. Hübener, Zum römischen und frühmittelalterlichen Augsburg, in Jahrbuch des römisch-germanichen Zentralmuseums, Magonza 1958, pp. 154-238; W. Schleiermacher, Augusta Vindelicum, Germania Romana, I, Gymnasium Beihefte i, Heidelberg 1960. Per l'accampamento di Augsburg-Oberhausen: G. Ulbert, Die römische Keramik aus dem Legionslager Augsburg-Oberhausen, Kallmûnz - Opf 1960; K. Kraft, Zum legionslager Aus Bayerns Frühzeit, Friedrich Wagner zum 75 Geburtstag, Monaco 1962; v. da ultimo: A. Radnoti, Eine Bronzekanne aus Augsburg, in Bayerische Vorgeschichtsblätter, 25, 1960, pp. 99-124.