SCHLEICHER, August
Glottologo, nato a Meiningen il 19 febbraio 1821, morto a Jena il 6 dicembre 1868: era stato professore nell'università di Praga e poi, dal 1857, in quella di Jena.
Natura di sistematizzatore e organizzatore, egli ha influito decisamente sullo sviluppo della glottologia, specialmente della glottologia indoeuropea. Dalla sua idea che "le lingue sono organismi naturali che, senza essere determinabili dal volere dell'uomo, sono sorti, cresciuti e sviluppati secondo leggi fisse e poi invecchiano e muoiono" (Die darwinsche Theorie und die Sprachwissenschaft, Weimar 1873, p. 7; questa idea sarebbe uno sviluppo della filosofia hegeliana coltivata dallo Schleicher giovane, secondo Streitberg, Indog. Forsch., VII, 360 segg.), onde la "Glottica" è una scienza naturale, derivano la dottrina dello sviluppo delle lingue, le quali si formerebbero in epoca preistorica per poi, dopo l'ingresso nella storia dei relativi popoli, andar soggette a decadimento; la dottrina dei tre stadî consecutivi, monosillabico agglutinativo e flessivo, nella formazione delle lingue; l'ineccepibilità delle leggi fonetiche, insegnata dallo Schleicher assai piima che dai Neogrammatici (cfr. J. Schmidt, Zeitsthr. f. vgl. Sprachforsch., XXVIII, p. 303 segg. e XXXII, p. 419 seg.; Collitz, Beitr. z. Kunde der indg. Sprachen, XI, p. 206 segg.), e infine la teoria dell'albero genealogico a spiegare le corrispondenze parziali fra singole lingue indoeuropee. D'irnportanza metodica decisiva è stato il suo tentativo di ricostruire sulle lingue a noi note la lingua madre indoeuropea. Tale ricostruzione, permettendo di ricavare da una parola il suo aspetto primitivo (che può variare a seconda dell'opinione dei dotti sul patrimonio fonetico dell'indoeuropeo), dà modo di confrontare immediatamente tra loro forme diverse, ricondotte a una specie di denominatore comune, e su di essa è imperniato il Compendium der vergleichenden Grammatik der indogerm. Sprachen (Weimar 1861-2; 4ª ediz. 1876), in cui lo Schleicher, codificando e coordinando in forma breve e chiara i risultati raggiunti finora, pose la base per ogni futura ricerca. Un manuale ai suoi tempi molto usato, nel quale dottrine e metodi dello Schleicher venivano adattati alla storia del tedesco, è il suo Die deutsche Sprache (1ª ediz., Stoccarda 1874).
Lo Schleicher si vantava di essere un "glottologo empirico" e sosteneva la necessità di conoscer direttamente le varie lingue confrontate. In questo senso si specializzò nello studio delle lingue slave (Formenlehre der kirchenslavischen Sprache, erklärend und vergleichend dargestellt, Bonn 1852) e soprattutto del lituano, di cui egli fu il primo, dopo una pratica di cinque mesi fatta nella regione di Pillkallen e Ragnit, a pubblicare un'ottima grammatica, ancor oggi valevole, con crestomazia e glossario (Handbuch der litauischen Sprache, voll. 2, Praga 1856-57). Meno felice fu la sua edizione delle opere di Chr. Donalitius (Pietroburgo 1865).
S. Lefmann, A. Sch., Lipsia 1870; J. Schmidt, in Allgem. deutsche Biographie, XXXI, p. 402 segg.; id., in Zeitschr. f. vgl. Sprachforsch., XVIII, p. 315 segg.; M. Niedermann, in Studi Baltici, I, p. 35 segg.