POTT, August Friedrich
Linguista, nato il 14 novembre 1802 a Nettelrede nella provincia di Hannover e morto il 5 luglio 1887 a Halle. Allievo dell'università di Gottinga, si abilitò venticinquenne all'università di Berlino. Chiamato nel 1833 alla cattedra di linguistica di Halle vi insegnò fino alla morte.
Lasciò una produzione vastissima che iniziò con le sue Etymologische Forschungen, il cui primo volume fu stampato nel 1833 e che alla distanza di un quarto di secolo ebbero, molto ampliate, una seconda edizione in voll. 6 (Lemgo 1859-76). La sua posizione particolare nella storia della linguistica è data dalla poliglottia e dallo studio dei rapporti fra glottologia ed etnografia. È questo il problema centrale del P., fino da un primo saggio del 1856, Die Ungleicheit der menschlichen Rassen hauptsȧchlich vom sprachwissenschaftlichen Standpunkte. Né si può asserire che la predilezione per tale problema si risolva in un bene per le ulteriori ricerche del P.; nell'ambito della filosofia del linguaggio il suo "simbolismo fonetico" portò alla completa rottura col campo neogrammatico. Uomo di vastissima cultura, il P. seppe occuparsi utilmente tanto delle lingue bantu quanto, seguendo con originalità di vedute Rüdiger e Buttner, della lingua zingaresca, da lui collocata nel suo giusto posto. L'opera Die Zigeuner in Europa und Asien, Halle 1845, è tuttora fondamentale. Nel campo ariano la sua attenzione si concentrò specialmente sul lettone e curdico; infelice la sua posizione rispetto all'albanese. In quello neolatino i suoi tentativi migliori sono nel campo lessicale: Über romanische Elemente in der lex salica, nella Höfers Zeitschrift, III (1851), e Romanische Elemente in den langobardischen Gesetzen, nella Kuhns Zeitschrift, XII (1864), XIII (1865).
Bibl.: P. Horn, in Beiträge zur Kunde der indogerm. Sprachen, XIII, pagine 317-341.