Scrittore tedesco (Radeberg, presso Dresda, 1757 - Berlino 1835). Magistrato a Grossenhain, a nord di Dresda, e quindi a Dresda, nel 1800 si ritirò a vita privata a Berlino, dove nel 1820 gli fu affidato l'ufficio della censura di opere letterarie. Nelle sue poesie (Gedichte, 1788; Schwänke, 1792; Neuere Gedichte, 1812) con una certa fortuna riprese il genere della facezia. Nei romanzi e nei racconti (fra cui la raccolta Feierabende, 1793) seguì intenti umoristici al di fuori di preoccupazioni didattico-moralistiche, segnalandosi per felice esposizione e ricchezza di trovate.