AUGIA (Αὐγείας, Αὐγέας, Augēas)
Figlio di Elio e di Hyrmine, re degli Elei.
Possedeva in Elide un numero sconfinato di mandrie, dono del padre, che custodiva in stalle e il cui concime aveva infestato le campagne. La pulizia di queste stalle fu l'ultima fatica che Eracle compì per ordine di Euristeo. A. aveva promesso a chi avesse compiuto l'impresa la decima parte del gregge, ma dopo che Eracle ebbe pulito le stalle, deviando i corsi dei fiumi Alfeo e Peneo, negò la promessa, rifiutando il compenso. In seguito Eracle scaccia A. dall'Elide e pone a capo della regione il figlio di questi Phyleos.
Di Augia non sembra esistano rappresentazioni figurate. Il De Witte volle riconoscere A. in una pelìke di stile severo nella tecnica a figure rosse al Cabinet des Médailles di Parigi (Coll. Oppermaun, n. 42) dove appare Eracle che tiene la leontè e si volge verso una figura barbata, coronata che protende il braccio destro, ma questa identificazione rimane molto problematica.
Bibl.: O. Müller, Handbuch der Archäologie, p. 410, 2; Schirmer, in Roscher, I, s. v., n. 1; K. Wernicke, in Pauly-Wissowa, II, s. v., n. 1, cc. 2309-2310; De Witte, Catal. Castellani, 1865, n. 30; 1866, n. 65; Preller-Robert, Griechische Mythologie, 4a ed., II, 2, pp. 453-56; F. Brommer, Herakles, Die zwölf Taten in antiker Kunst und Literatur, Münster-Colonia 1953, pp. 28-29.