AUGIA (Αὐγείας, Augīas e Augēas)
La tradizione più diffusa lo considera figlio di Elio (altri invece, di Posidone o di Forbante) e di Irmine, figliuola di Neleo o di Nitteo o di Epeo, fratello di Attore, padre di Fileo, di Agastene, di Agamede o Perimede e di Epicaste, che da Eracle diede in luce Tessalo. È signore degli Epei o Elei in Elide o in Pisa o in Efira elea. È violento e prepotente di carattere, come già appare dal racconto di Nestore nel libro XI dell'Iliade, v. 698 segg. e meglio ancora si vede dalla leggenda circa i suoi rapporti con Eracle. Andò famoso particolarmente per i suoi armenti infiniti, dono del padre Elio. Con l'andare del tempo il letame s'era accumulato nelle sue stalle: egli convenne allora con Eracle che se questi gli avesse in un giorno asportato tutto quel fimo, gli avrebbe dato un decimo del bestiame. Eracle compì l'opera sovrumana (una delle dodici fatiche) facendo passare nelle stalle di A. l'Alfeo e il Peneo; ma Augia cercò pretesti per non pagare ad Eracle la pattuita remunerazione; e poiché lo stesso figliuolo Fileo diede ragione ad Eracle, A. furente scacciò da sé tanto il figlio quanto l'eroe. Fileo va in esilio a Dulichio, ma Eracle torna contro A. con un esercito tirinzio o arcadico. Approfittando però di una infermità di Eracle, i duci dell'esercito di A., che sono i suoi due nipoti, i Molionidi Cteato ed Eurito, assalgono le forze nemiche e le tagliano a pezzi: del che Eracle trarrà più tardi vendetta sui Molionidi, uccidendoli in un agguato a Cleone mentre essi si recheranno ai ludi istmici. Eracle riesce a mettere insieme un altro esercito di Argivi, Tebani e Arcadi, e con quello sconfigge ed uccide A.: Fileo è dall'eroe richiamato a raccogliere la successione nel regno paterno. Secondo un'altra versione, A. non è ucciso, ma dato come prigioniero di guerra a Fileo, che indi lo libera e lo rimette in trono: A. muore poi assai vecchio e ottiene onori eroici che neppure il conquistatore Ossilo abolisce.
Bibl.: Cfr. Schirmer, in Roscher, Lexikon der griech. und röm. Mythol., I, col. 731 segg.; Wernicke, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., II, col. 2306 segg.; Preller e Robert, Griechische Mythologie, 4ª ed., II, 2, pp. 453-56.