AUCH (A. T., 35-36)
Città della Francia sud-occidentale, situata a 136 m. s. m., sulle rive del fiume Gers, capitale del dipartimento omonimo. La città, a pianta irregolare, è posta sulla riva sinistra del fiume, su una collina, e degrada ad anfiteatro dalla sommità di questa sino al Gers, di là dal quale si stende il sobborgo della Patte d'Oie, unito alla città per mezzo di tre ponti. La parte alta della città, ben costruita e di piacevole aspetto è unita alla parte bassa con strade ripidissime, a scalinate. La popolazione, che era di 13.638 ab. nel 1911, risultò di 11.825 ab. nel 1921. Le fabbriche di panni, che costituivano la maggiore attività del paese negli ultimi secoli, sono oggi quasi scomparse; presentemente ha importanti distillerie, alcune concerie e fabbriche di oggetti d'uso comune. Il commercio è abbastanza attivo per l'esportazione dei vini del Gers, dell'acquavite, detta di Armagnac, e del bestiame.
Quattro linee ferroviarie si dipartono da Auch e l'uniscono a Tolosa, Agen, Tarbes e Castéra-Verduzan. È sede di arcivescovado, prefettura, corte d'assise, tribunale di prima istanza e di commercio; tra gl'istituti d'istruzione novera un liceo, una scuola normale, una cattedra agraria e un seminario con ricca biblioteca.
Monumenti antichi. - La vecchia città si stringe intorno alla cattedrale; strade tortuose e una scalinata monumentale di 232 gradini (1866) uniscono le rive del Gers alla piazza Salinis, presso la cattedrale. Altre scalee, chiamate Pousterles, sono sparse per la città. Sulla riva destra del fiume si stende il quartiere della stazione con le chiese di S. Pietro e di S. Paolo. Il monumento principale di Auch è la cattedrale di S. Maria, in stile gotico, cominciata nel 1483 dalla parte dell'abside, e condotta a termine soltanto nel 1662; la facciata, con le sue due torri quadrate alte 44 metri, è del sec. XVII (1560-1680). La pianta presenta un'ampia navata centrale e due laterali, lunghe 106 metri, e fiancheggiate da cappelle; un transetto che non sporge dai muri laterali, un coro semicircolare soprastante alla cripta; e un deambulatorio sul quale si aprono otto cappelle laterali quadrate e cinque cappelle absidali poligone. Fra le preziose suppellettili della chiesa sono da notare: le vetrate delle cappelle nel coro, rappresentanti Patriarchi, Profeti, Apostoli e Sibille, capolavori di Arnaud de Moles, compiuti nel 1513; i 113 stalli del coro, in quercia scolpita a bassorilievi e figure, bel lavoro eseguito verso il 1520-29; la cassa dell'organo di Jean de Joyeuse (1690); l'altar maggiore, opera in marmo di Pierre Souffron (1609); un Santo Sepolcro con personaggi grandi al naturale, del sec. XVI; dietro al coro, un bassorilievo del Rinascimento con l'Annunciazione e la Visitazione; e, nella cripta, il sarcofago in marmo di S. Lotadio, del sec. VI o VII.
Del Priorato di Saint-Orens, oggi convento delle Orsoline, rimangono avanzi dei secoli XII e XIII; e anche nell'antico Convento dei Cordiglieri si trovano vestigia dei fabbricati monastici originali; mentre del vecchio Arcivescovado, oggi Prefettura, la parte principale risale al sec. XVII, pur conservandosi anche parti dell'epoca romanica e del Trecento. Sono da ricordare ancora: il collegio dei gesuiti (1545), oggi liceo; la cappella dei carmelitani (sec. XVII) con la ricca biblioteca comunale; l'antico edificio dell'Intendenza (1760) oggi posta, e il palazzo di città (1760-1770). L'antico seminario ospita il Museo, che conserva oggetti di scavo tra i quali una statuetta marmorea di Mitra ritrovata nella regione, e pitture e sculture di Mignard, Raoux. I. Vernet, Couture, e, tra l'altro, un busto di Luigi XIV, opera di Houdon.
Storia. - Le origini della città rimontano a un'epoca molto lontana: era la città iberica di Elimberris, capitale degli Auscii o Ausci. Dopo la conquista, assunse il nome di Augusta Ausciorum e divenne fiorentissima. Pomponio Mela la cita come una delle tre principali città della Gallia (con Treviri e Autun). Il cristianesimo vi fu introdotto alla fine del sec. III e presto Auch divenne sede episcopale. Conquistata nel sec. V dai Visigoti, passò, dopo la battaglia di Vouillé (507), sotto il dominio dei Franchi. La città romana, che aveva resistito alle invasioni dei barbari, fu distrutta dai Saraceni nel 732; gli abitanti si rifugiarono sulla collina dove appunto si venne costituendo la città medievale. Dopo la distruzione di Eauze, Auch divenne capoluogo della provincia ecclesiastica e i suoi prelati, diventati arcivescovi, presero il titolo di primati d'Aquitania, titolo che conservarono fino al 1789. Durante tutto il Medioevo, furono in conflitto con i benedettini dell'abbazia di Saint-Orens, fondata sulle rive del Gers dal conte Bernardo d'Armagnac. La signoria della città alta apparteneva agli arcivescovi: ma i conti di Fezensac e poi quelli di Armagnac vi possedevano un castello; ciò divenne nuova fonte di conflitti. Nel sec. XII la città si costituì in comune. Durante la guerra dei Cento anni appartenne ora agl'Inglesi, ora ai Francesi. Dopo il saccheggio di Lectoure (1473), connesso con la ribellione di Giovanni V conte d'Armagnac, le truppe reali francesi vi s'insediarono definitivamente e vi fu stabilito un tribunale di giustizia reale. La riforma, introdotta ad Auch verso il 1556, vi ebbe numerosi seguaci; ne 1561 Montluc venne a pacificare la città, che rimase durante quasi tutto il periodo delle guerre di religione in potere dei cattolici. Nel sec. XVIII fu, per qualche tempo, residenza dell'intendente Antonio Mégret d'Étigny (1751-1767) e fu allora molto abbellita.
Bibl.: P. Lafforgue, Histoire de la ville d'Auch, voll. 2, Auch 1851.