attovagliamento
s. m. (scherz. iron.) L’imbandire una tavola; il sedersi a una tavola apparecchiata.
• Basta tavoli rotondi e sedie per le cene di gala! Il buffet placè è visto e rivisto, cosa fare allora per un autentico «attovagliamento» trendy? Il party sul divano. Quello che a casa nessuno ti permette di fare adesso si può nei party, dove se il sugo dei maccheroni finisce sul divano non c’è neanche nessuno a rimproverarti. (Massimiliano Lazzari, Messaggero, 25 aprile 2009, p. 45, Tutta Roma) • pure dal punto di vista logistico, lassù in cima alla Rampa Mignanelli si continuano dunque a porre in atto trame, ricami, orlature e mediazioni, compensazioni e combinazioni che ogni convivio o «attovagliamento», per dirla con Dagospia, inesorabilmente trasformano in un autentico e idolatrico santuario del Potere. (Filippo Ceccarelli, Repubblica, 12 luglio 2010, p. 1, Prima pagina) • Prima del risotto con funghi porcini e finferli, del cotechino con lenticchie, dei formaggi e della grappa locale, e dei tanto attesi resti di suino, è il ministro alla Semplificazione [Roberto] Calderoli a sancire lapidario il tono che la Lega e Giulio Tremonti intendono dare a questo attovagliamento tanto temuto per i futuri equilibri di coalizione: «Di freddo non c’è niente con [Silvio] Berlusconi». (Elsa Muschella, Corriere della sera, 5 gennaio 2011, p. 9, Politica).
- Derivato dal v. intr. attovagliare con l’aggiunta del suffisso -mento.
- Già attestato nella Repubblica del 2 febbraio 2007, p. 46 (Edmondo Berselli).