ATTINIARÎ lat. scient. Actiniaria, dal nome Actinia introdotto da Browne nel 1756)
Animali, chiamati pure Esacoralli (Hexacorallia), formanti un ordine della classe degli Antozoi (v.), il quale si distingue dagli altri precipuamente per la disposizione dei setti. Questi non sono mai singoli, bensì binati, cioè sempre riuniti a due a due in paia, le quali sono sei o multipli di sei o altrimenti in numero maggiore (proveniente però sempre da uno stadio in cui erano sei), e sono ad ogni modo così collocate, che ne risulta la simmetria radiobilaterale, che è propria degli Antozoi e che, in questo caso, è per lo più nettamente esaradiata. Nella forma tipica originaria con sole sei paia si hanno un paio dorsale e uno ventrale opposti nel piano sagittale; due paia laterodorsali destro e sinistro, due paia lateroventrali pure destro e sinistro. Fra i setti stanno le logge, delle quali quelle dello stesso paio sono logge vere, quelle fra un paio e l'altro sono logge spurie. Delle logge vere la dorsale e la ventrale mancano di muscoli longitudinali e si dicono amiarie; le due laterodorsali e le due lateroventrali sono fornite ciascuna di due muscoli e si dicono dimiarie. Delle logge spurie ve ne sono quattro, che rispettivamente si trovano due ai lati della vera dorsale e due ai lati della vera ventrale, e che sono monomiarie; poi due esattamente laterali opposte, una a destra, l'altra a sinistra sulla direttiva frontale, che sono amiarie. Così si hanno quattro amiarie (le due vere sagittali e le due spurie frontali), quattro monomiarie (le spurie fiancheggianti le sagittali) e quattro dimiarie (le vere fiancheggianti le frontali o latero-ventrali).
Questa disposizione della forma tipica originaria si riscontra in poche specie allo stato adulto, in tutte le altre è propria soltanto di uno stadio transitorio giovanile. Anche in queste però non è sempre così schematica, sia perché talvolta non tutte le paia sono di eguale grandezza, sia perché in talune paia i due setti sono disuguali. Notevoli diversità poi si riscontrano nella massima parte delle specie a causa dell'aumento nel numero delle paia, che spesso è molto grande. L'aumento avviene sempre perché nuove piccole paia di setti si vengono a intercalare fra i setti preesistenti, il che si attua sempre entro logge spurie, sia in tutte o quasi, sia in due sole determinate (Zoantacei).
Gli Attiniarî si distinguono dagli altri ordini di Antozoi anche perché in essi la formazione di cormi o manca in modo quasi assoluto (Attiniacei), o viene quasi appena abbozzata (Zoantacei), o, quando si attua, dà origine a cormi talora imponenti (Madreporacei); ma questi non sono mai così snelli e dendritici come in molti Alcionarî e negli Antipatarî, né sostenuti da uno scheletro assiale ma quasi sempre da sostanza cheratinosa; sono per lo più massicci, tozzi, di rado dendroidi e costituiti, come si è detto, da abbondante sostanza calcarea d'origine ectodermica, non mai assiale.
Altro carattere degli Attiniarî, ma poco importante, è dato dai tentacoli sempre più numerosi che negli Alcionarî e negli Antipatarî, talora numerosissimi, per lo più cilindroidi, subulati, assai flessibili. Un altro ancora può essere che gl'individui isolati (non in cormi) raggiungono talora dimensioni notevoli, sino a 20-30 cm. e più.
L'ordine degli Attiniarî è assai ricco di specie, generi e famiglie, e viene dagli zoologi diviso in tre sottordini: 1. Attiniacei (v.), che hanno specie o individui sempre singoli (salvo un'eccezione) privi sempre di scheletro; 2. Madreporacei (v.), che sono quasi sempre in cormi complessi con abbondante scheletro calcareo; 3. Zoantacei (v.), che per lo più formano cormi, ma semplici, e che conglobano corpicciuoli solidi eterogenei nell'integumento.
Bibl.: V. alla voce antozoi.