ZUCCAGNI ORLANDINI, Attilio
Geografo e statistico, nato a Fiesole nel luglio 1784, morto a Firenze il 25 novembre 1872. Il suo vero nome era Giuseppe Orlandini, ma dallo zio materno, il medico e botanico Attilio Zuccagni, ereditò con le sostanze anche il nome. Compiuti a Pisa gli studî di medicina, viaggiò a lungo nei varî paesi d'Europa interessandosi largamente delle loro istituzioni culturali, assistenziali ed economiche. Restituitosi a Firenze, istituì e tenne per qualche tempo la direzione di un istituto privato di educazione che poi abbandonò per dedicare particolarmente la propria attività agli studî e alle pubblicazioni geografiche e statistiche.
Una delle sue prime opere di vasto disegno fu un grande Atlante geografico fisico e storico della Toscana, formato di 20 grandi tavole con amplissimo testo esplicativo, che fu pubblicato tra gli anni 1828 e 1832 e che trovò largo favore tra gli studiosi, in Italia e all'estero. Nonostante lo scarso successo finanziario dell'impresa, non appena compiutane la pubblicazione concepì un disegno ancora più vasto, quello cioè di estendere la sua illustrazione grafica a descrittiva a tutta l'Italia nei suoi naturali confini, opera di cui annunziò la pubblicazione nel 1835 e che rimase ultimata nel 1845. L'opera, che porta il titolo Corografia fisica storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, consta di 19 tomi e un grande atlante in 5 volumi in-folio massimo. L'attività sua fu poi in gran parte dedicata a un suo progetto di colonizzazione dell'isola di Pianosa nella quale si proponeva di istituire un orfanotrofio agrario. Ma gli avvenîmenti politici del 1848-49 ne impedirono l'attuazione. In seguito alle riforme costituzionali del granducato, istituito un Ufficio di statistica, lo Z.O. fu chiamato a dirigerlo e questa carica conservò anche dopo la restaurazione. Furono così da lui pubblicate quelle Ricerche statistiche del granducato di Toscana 1848-55, di cui anche oggi si riconosce il particolare pregio.
Dopo l'unificazione del regno che nei suoi scritti lo Z. aveva tanto auspicata, nominato professore di statistica nel nuovo Istituto di studî superiori pratici e di perfezionamento di Firenze, ne mantenne la cattedra finché ormai nonagenario si spense, quasi dimenticato.