GENTILI, Attilio
Nacque a Vittorio Veneto (Treviso) il 20 dic. 1877 e, compiuti gli studi ginnasiali nel seminario vescovile locale e quelli liceali a Venezia, si iscrisse al corso di laurea in medicina e chirurgia dell'Università di Padova, ove conseguì la laurea il 9 luglio 1902. Indirizzatosi allo studio dell'ostetricia e della ginecologia, divenne subito assistente presso la clinica ostetrico-ginecologica dell'Università di Torino, diretta da D.T. Tibone e poi da G. Vicarelli. Nel 1905 si recò a Berlino, ove, immatricolatosi presso la facoltà medica, poté frequentare le esercitazioni embriologiche di O. Hertwig, i corsi di urologia di W. Stoeckel e le lezioni di anatomia patologica specialistica impartite da L. Pick, F. Henke e J. Orth; in questa sede ebbe anche modo di apprendere la tecnica degli interventi chirurgici per via vaginale di E. von Bumm e A. Dührssen, il ginecologo che nel 1895 aveva introdotto la pratica del taglio cesareo vaginale.
Completata in tal modo la propria formazione, il G. tornò in Italia e subito si avviò alla carriera universitaria: assistente di P. Sfameni presso la scuola ostetrica di Perugia nel 1908 e quindi suo assistente ordinario e, nel 1909, aiuto a Cagliari, nel 1911 conseguì la libera docenza in clinica ostetrica e ginecologica e nel 1914-15 ebbe l'incarico di succedere al maestro nell'insegnamento e nella direzione della clinica nell'Università di Cagliari. Successivamente fu incaricato della direzione della clinica ostetrica e ginecologica dell'Università di Sassari fino al 1921 e di quella di Siena nel 1922. Vinto il concorso a cattedra della disciplina insegnò per un anno nell'Università di Cagliari, quindi fu chiamato alla direzione della cattedra e della clinica ostetrica e ginecologica dell'Università di Pisa ove insegnò fino al raggiungimento dei limiti di età, nel 1948. A Pisa il G. svolse un'encomiabile attività per la riorganizzazione e la ristrutturazione della vecchia clinica e si impegnò in modo particolare per la costruzione di un nuovo istituto.
Il G. fu un appassionato studioso dei vari aspetti della clinica ostetrica e ginecologica, che affrontò con concezioni e metodiche originali e moderne.
In numerose pubblicazioni scientifiche apparse sui periodici specialistici o edite in forma monografica espose le sue ricerche di fisiopatologia ostetrico-ginecologica e le sue osservazioni cliniche e chirurgiche.
Direttamente collegate all'esperienza berlinese furono la messa a punto chirurgica del taglio cesareo per via vaginale (Sul taglio cesareo vaginale, in Archivio di ostetricia e ginecologia, XII [1905], pp. 673-701, 705-757) e le ricerche istopatologiche sulle cisti dermoidi dell'ovaio (Über das Verhalten des Eierstockssestes bei Dermoidcysten, insbesondere über ovarielle Fettresorption, in Archiv für Gynäkologie, LXXVII [1905-06], pp. 616-634). La ricerca delle connessioni tra alterazioni istopatologiche e determinate caratteristiche fisiopatologiche, condotta con osservazioni morfologiche, sperimentali e cliniche, dette origine a interessanti acquisizioni, quali la possibile trasformazione deciduale dei polipi mucosi dell'utero durante la gravidanza e lo sviluppo di cisti pseudoematiche nella milza simulanti tumori ovarici (Polipi mucosi uterini in gravidanza e loro reazione deciduale, in Folia gynaecologica, VI [1911], 2, pp. 255-296; Sopra rare forme di pseudocisti ematiche intracapsulari della milza simulanti cistomi ovarici, in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXIV [1912], 2, pp. 233-271; Nuovo contributo allo studio delle pseudocisti della milza simulanti cistomi ovarici, ibid., XXXVI [1914], 2, pp. 1-26); il chiarimento, sotto il profilo endocrinologico, del ruolo svolto dalla decidua (La decidua considerata come glandula endocrina, ibid., XXXV [1913], 2, pp. 257-305; Über die innere Sekretion der Decidua im Hinblick auf die Arbeit von J. Schottländer: "Zur Theorie der Abderhaldenschen Schwangerschaftsreaktion u.s.w.", in Zentralblatt für Gynäkologie, XXXVIII [1914], pp. 1159-1162; Sulla secrezione interna della decidua a proposito del lavoro di J. Schottländer: "Sulla teoria della reazione di Abderhalden ecc.", in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXVI [1914], 2, pp. 494-499; L'albumina deciduale e la reazione di Abderhalden per la diagnosi di gravidanza in varie specie animali, in Pathologica, VII [1914-15], pp. 477-492; La caduque considérée comme glande endocrine, in Archives italiennes de biologie, LXIII [1915], pp. 263-277; Indagini istochimiche riguardanti la funzione della decidua, in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXVIII [1916], 1, pp. 81-124; I lipoidi della decidua (ricerche chimiche e biologiche), ibid., pp. 313-367, in coll. con R. Binaghi) e della responsabilità patogenetica delle modificazioni dell'ipofisi nella comparsa dell'aumentata diuresi che caratterizza il cosiddetto diabete insipido transitorio della gravidanza (L'ipofisi in rapporto all'aumentata diuresi ed al così detto diabete insipido della gravidanza, ibid., XXXIX [1917], pp. 173-200; Sulla attività secretiva della preipofisi in gravidanza, in Lo Sperimentale, LXXIV [1920], pp. 286-291); l'assimilazione dell'epitelioma coriale a uno stato umorale-endocrino responsabile di alcune alterazioni somatiche proprie dello stato di gravidanza e la dimostrazione dell'identità delle modificazioni morfologiche ipofisarie riscontrabili nelle portatrici di tumore coriale e nelle gravide, con l'anticipazione delle scoperte successivamente realizzate tramite le reazioni biologiche di gravidanza (Sulle modificazioni somatiche della donna affetta da corioepitelioma e sul loro significato, in Folia gynaecologica, XXI [1925-26], pp. 607-633).
Tra i vari lavori del G. meritano ancora di essere ricordati il bello studio sui rapporti tra intossicazione alcolica e gravidanza (Alcoolismo e gravidanza. Studio sperimentale, in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXIII [1911], 2, pp. 133-192, in coll. con M. Cambazzu) e le accurate osservazioni sulla resistenza del cordone ombelicale specialmente in relazione ai suoi vasi sanguigni (Ricerche sperimentali sulla resistenza del cordone ombelicale e delle pareti dei suoi vasi sanguigni con osservazioni critiche sul così detto parto precipitoso, ibid., XXXIV [1912], 2, pp. 457-508); la ricerca sulla positività della reazioni sierologiche della lue condotta sui cordoni ombelicali, che lo indusse a raccomandare l'instaurazione di una pronta terapia mercuriale in tutti i casi di reazione sierologica positiva evidenziata nel feto alla nascita o nei primissimi tempi di vita (Reazione di Wassermann nel sangue del cordone ombelicale, nel sangue materno e nel sangue fetale dopo la nascita. Sua importanza nello studio della sifilide ereditaria; rapporti fra prova sierologica, fenomenologia clinica, parassitologia ed eventuali alterazioni anatomiche degli annessi ovulari, ibid., XXXIII [1911], 2, pp. 449-491, in coll. con A. Serra); alcune interessanti osservazioni di patologia e di chirurgia ostetrico-ginecologica (Parto distocico per voluminoso linfo-angioma della regione carotidea, mammaria ed ascellare del feto, in Ginecologia, VI [1909], pp. 385-407; Aborti ripetuti per echinococco del rene, in Annali di ostetricia e ginecologia, XXXVII [1915], 2, pp. 321-335; Sulla guarigione spontanea delle fistole ureterali consecutive ad interventi ginecologici, ibid., XXXIX [1917], pp. 1-24; Sopra alcuni problemi riguardanti la gravidanza tubarica a termine in base ad una osservazione personale, in Folia gynaecologica, XIV [1921], pp. 41-84; Alcune ricerche sull'osteomalacia puerperale con particolare riguardo alla spiegazione dei migliori effetti curativi della asportazione utero-ovarica in confronto della semplice ovariectomia, in Annali di ostetricia e ginecologia, XLIII [1921], pp. 65-133).
Il G. fu inoltre autore, in coll. con M. Boschetti, del capitolo Anomalie di atteggiamento e di posizione dell'utero nel primo volume del Trattato di ginecologia… diretto da I. Clivio, Milano 1938, pp. 363-423, e, in coll. con F. Putzu Doneddu e M. Boschetti, del XII volume del trattato Semeiologia fisica e diagnostica chirurgica generale e speciale a cura del prof. D. Taddei, Semeiologia e diagnostica ostetrico-ginecologica, Torino 1938; nonché della monografia Malattie infettive ed ovaio, edita a Cagliari nel 1911.
Il G. morì a Pisa il 25 febbr. 1960.
Fonti e Bibl.: Necrologi in: Università degli studi di Pisa. Annuario per l'anno accademico 1960-61, pp. 417-420; e in Boll. della Soc. medico-chirurgica di Pisa, XXVIII (1960), pp. 109-119.