AMALTEO, Attilio
Nacque ad Oderzo intorno alla metà del secolo XVI da Marietta Melchiori Tomasi e da Girolamo, medico e professore allo Studio di Padova. In questo l'A. si addottorò in diritto civile e canonico e in seguito, dopo essere entrato nel clero secolare, vi iniziò gli studi di teologia, che completò poi presso il Collegio Romano. A Roma l'A. era stato chiamato prima del 1573 dallo zio Giambattista Amalteo, funzionario della curia, che gli ottenne l'incarico di segretario del cardinale Tolomeo Galli. Rimase in questo ufficio sino al 1583, allorché Gregorio XIII lo nominò segretario della Cifra. L'anno successivo ottenne la carica di referendario delle Due Segnature e in seguito fu prosegretario di stato.
Clemente VIII nel 1592 stabilì per primo di mandare un nunzio straordinario in Transilvania, dove il cattolico Sigismondo Báthory dava qualche speranza di voler reagire alla preponderanza degli eretici.
L'A. fu prescelto per il delicato incarico e partì da Roma nell'aprile. Giunto a Gyulafehérvár il 27 giugno, espose a Sigismondo i desideri del pontefice: che fossero richiamati in Transilvania i gesuiti, che non si realizzasse il patto di alleanza con i Turchi, al quale alcuni consiglieri spingevano il Báthory, ed infine che il principe stesso sposasse una principessa cattolica. Sigismondo assicurò il nunzio della sua buona volontà, ma al contempo lo consigliò di abbreviare il suo soggiorno in Transilvania per non provocare reazioni pericolose da parte degli eretici. L'A. proseguì quindi per la Polonia, latore di un breve pontificio al re Sigismondo III Vasa, e di lì fece ritorno a Roma. Nel 1596,durante la guerra dell'impero contro i Turchi, l'A. fu inviato dal pontefice alla corte dell'imperatore Rodolfo come supremo commissario pontificio alla guerra. Di una nuova missione compiuta dall'A. a Parigi nell'anno successivo, forse allo scopo di tentare una mediazione tra Enrico IV e Carlo Emanuele I di Savoia in guerra per il marchesato di Saluzzo, non si hanno notizie precise. Protonotario apostolico nel 1600, fu creato vescovo di Atene da Paolo V il 14 ag. 1606, e il 1 settembre successivo fu inviato nunzio a Colonia.
La circoscrizione affidata all'A., che comprendeva la Germania settentrionale e i Paesi Bassi, era ormai largamente perduta per la cattolicità, ma sussistevano alcune isole di fedeli alla Chiesa romana di cui le autorità ecclesiastiche ignoravano la consistenza e talvolta anche l'esistenza. L'A. comprese che l'opera di difesa dei superstiti nuclei cattolici sarebbe stata possibile soltanto conoscendo nei particolari la situazione delle diverse diocesi. Promosse perciò nel 1607 un'inchiesta i cui risultati sono tuttora di grande importanza per la valutazione dei rapporti di forza tra cattolici e luterani nella Germania del nord al principio del XVII secolo. Essa fu affidata ai gesuiti e provò che i vescovati di Verden, Halberstadt, Magdeburgo, Brema e Lubecca erano ormai quasi completamente conquistati alla riforma; ad Osnabrück e Minden i cattolici costituivano ancora una forte minoranza, ma andavano continuamente perdendo posizioni; solo nelle diocesi di Münster e Paderborn i luterani non avevano ottenuto risultati di rilievo. Individuate le zone dove maggiormente necessario ed urgente era il sostegno dell'organizzazione ecclesiastica, l'A. vi prodigò assiduamente la sua opera sino al 26 apr. 1610, allorché venne richiamato a Roma e sostituito da Antonio Albergati.
Negli anni successivi al 1610 l'A. continuò a lavorare in curia, ma non ebbe incarichi di particolare importanza. Dopo il 1623 Urbano VIII lo nominò primo assistente alla cappella pontificia.
Morì a Roma nel 1633.
Fonti e Bibl.: Katholizismus und Protestantismus in den norddeutschen Diözesen... im Jahre 1607, a cura di H. V. Sauerland, in Römische Quartalschrift für christliche Altertumskunde und für Kirchengeschichte, XIV (1900), pp. 384-392; Monumenta Vaticana Hungariae. Relationes Nuntiorum Apostolicorum in Transsilvaniam missorum a Clemente VIII (1592-1600), Budapestini 1909, passim; G.Hansotte-R. Forgeur, Inventaire analytique des documents relatifs à l'histoire du diocèse de Liège sous le régime des nonces de Cologne (1606-1674), I, Nonciature d'A. A., in Analecta Vaticano-Belgica, Bruxelles-Rome 1958, passim; G. G.Liruti, Notizie delle vite ed opere scritte da' letterati del Friuli..., II, Venezia 1762, pp. 61-67; H. Biaudet, Les nonciatures apostoliques permanentes jusqu'en 1648, Helsinki 1910, pp. 183, 198, 251; L. Rocco, Motta di Livenza e i suoi dintorni, Treviso 1897, pp. 332, 334, 337; L. v. Pastor, Storia dei Papi, XII, Roma 1930, pp. 292, 408, 409, 570, 574; P. Gauchat, Hierarchia catholica..., Monasterii 1935, p. 99.