ATREO ('Ατρεύς; Atreus)
Figlio di Pelope, padre di Agamennone e Menelao, che da lui prendono il patronimico di Atridi. Dell'antichità di questa figura mitica non si può dubitare, perché il nome non è etimologizzabile, cioè è fornito ai poeti da più antica tradizione, e non è forse neppure greco né indoeuropeo. Chi A. fosse originariamente, tuttavia non si sa, giacché l'attribuzione a lui di una delle tombe nella rocca di Micene, già attestata da Pausania, è evidentemente arbitraria.
L'Iliade dà qualche ragguaglio maggiore su A. solo in un passo (II, 105 segg.), e colà è evidente che il poeta ignora ancora la contesa col fratello Tieste e in genere i delitti dei Pelopidi. La leggenda posteriore appare d'un tratto bell'e formata nell'epopea più recente, della quale abbiamo tuttavia scarsissime notizie. Manca anche, completamente o quasi, la tradizione figurata. E rappresentazione non frammentaria della leggenda non si trova prima del Tieste di Seneca. Per quello che si può ricavare da accenni nell'Agamennone di Eschilo e nell'Oreste di Euripide e dalle citazioni contenute nei ricchi scolî a quest'ultima tragedia, come anche per tutta la leggenda postomerica, v. tieste.
Il nome di A. ha carattere troppo antico perché si possa accedere alle negazioni di E. Bethe, Homer, III, Lipsia 1927, p. 54; il quale non si è accorto del carattere secondario della connessione con Plistene (cfr. ora Wilamowitz, Heimkehr des Odysseus, Berlino 1927, p. 121). I dubbî di K. Meister, Homerische Kunstsprache, Lipsia 1921, p. 149, sulla secondarietà del nome Atreo e simile rispetto al patronimico o, come egli vorrebbe, gentilizio, sono ora risolti bene da A. Debrunner, Festschrift fùr Wackernagel, Gottinga 1924, p. 31 segg. Circa Attarissijas principe di Achchaijawa menzionato in documenti ittiti della seconda metà del sec. XIII, è da osservare che quanto la connessione del nome Achchaijawa con gli Achei è probabile, altrettanto è per ora incerta la connessione del suo nome con quello d'Atreo e più che incerte le conclusioni che da tale connessione si son volute trarre: cfr. E. Meyer, Geschichte des Altertums, II, 1, 2ª ed., Stoccarda 1928, pp. 547 e 550.
Bibl.: Articoli di orientamento di A. Furtwängler, in Roscher, Lexikon der Mythologie, I, col. 712, e di Escher, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., II, col. 2139; v. anche Robert, Griechische Heldensage, Berlino 1920, p. 295; più ampia bibliografia sotto tieste.