ATINTANI
(‛Ατιντᾶνες o ‛Ατιντάνιοι) - Popolo stanziato nella parte NE. dell'Epiro, alla destra del fiume Aoo (oggi Voiussa), che lo separa approssimativamente ad O. dalla Caonia. Gli A. sono annoverati da Strabone tra le popolazioni epírotiche, e ammesso, come è ragionevole ammettere, che gli Epiroti erano Greci, ne deriva come conseguenza che tali fossero anch'essi. Il nome stesso ha un'impronta schiettamente greca; Atintanes ha la stessa desinenza di Athamanes e di Aenianes, i quali ultimi abitarono a NO. del Monte Eta, e un gruppo si doveva essere conservato ancora a settentrione della Tessaglia, vicino alla Perrebia, stando alla testimonianza del Catalogo delle navi omerico. Nel 429 appaiono come vassalli o facenti parte del regno dei Molossi. Si è sospettato che l'Atintania, in omaggio al principio d'autonomia formulato nella pace d'Antalcida (381), fosse stata staccata dai Molossi: ma è dubbio che si facesse una così rigida applicazione di questo principio, che riguardava soprattutto le popolazioni greche in cui era ormai matura una vita cittadina. L'Atintania, insieme con la Paravea e la Tinfea, pare fosse stata annessa alla Macedonia da Filippo nella marcia del 342. Certo queste regioni furono cedute da Alessandro, figlio di Cassandro, a Pirro; le troviamo in potere dell'Epiro anche nel 229. I,'Atintania fu conquistata dall'Illiria nella guerra del 229: infatti nel 228 essa è un possedimento della regina Teuta. Nella pace che Teuta fece con i Romani nel 227, l'Atintania fu liberata dalla soggezione della dinastia illirica e insieme con i Partini divenne alleata dei Romani; pochi anni più tardi fu guadagnata da Demetrio di Faro e da lui data alla Macedonia.
Nella sistemazione della Grecia avvenuta con la pace di Fenice (205 a. C.) l'Atintania fu lasciata alla Macedonia. Dopo la sconfitta di Perseo l'Atintania insieme con la Tinfea fu aggregata alla quarta repubblica macedonica, il cui nucleo era costituito dall'Eordea, dalla Lincestide, dalla Pelagonia.
Fonti: Strabone, VII, 326; Tucidide, II, 80, 6; Plutarco, Pirro, 6, 12: Polibio, II, 2, 9, 11; VII, 10, 13; Appiano, Illyr., 7; Livio, XXVII, 30; XXIX, 12; XLV, 30.
Bibl.: C. Klotzsch, Epirotiche Geschichte, Berlino 1911, passim; B. Niese, Geschichte der griechischen und makedonichen Staaten (Gotha 1893), I, i, 277, 284, 417, n. 4, 467, 474, 486, 502; III, 180; J. Beloch, Griechische Geschichte, 2ª ed., IV, i, pp. 637, 666; ii, pp. 379 segg., 382, 384.