Vedi ATINA dell'anno: 1958 - 1994
ATINA (Atīna)
Antica città situata al centro delle Mainarde, nell'alta valle del Melfa (m 490), sul luogo dell'odierna; fece parte della lega sannitica, cadde in potere dei Romani e divenne prefettura; più tardi fu municipio. Virgilio la chiama Atina potens. In A. erano un flamine del divo Traiano e un collegio di sacerdotesse di Cerere e di Venere. Numerosi gli avanzi delle mura di cinta, in opera poligonale, con restauri antichi, che racchiudono la Porta Aurea. Lo spazio compreso dentro la cerchia primitiva è solo in parte occupato dall'abitato moderno; ma gli avanzi antichi si estendono anche nella parte ora disabitata. Notevole, tra gli altri, è un tempio con ampia gradinata di accesso, già noto come la tomba di Saturno. Importante è anche l'acquedotto. Sembra accertata anche la presenza di un anfiteatro presso la via Virilassi, ma resti non se ne sono trovati; ci si è basati solamente sulla toponomastica moderna. È stato anche rinvenuto un mosaico figurato bianco e nero a scacchiera con figure di guerrieri, motivi floreali e composizioni geometriche, con un chiusino nel centro, opera di modesto artigiano locale. Sembra che in tempi anteriori nella stessa località si siano anche trovate vasche e fistule plumbee, che han fatto pensare ad uno stabilimento termale.
Bibl.: B. Tauleri, Memorie istoriche sulla città di A., Napoli 1702; E. De Ruggiero, Diz., p. 758, s. v.; Chr. Hülsen, in Pauly-Wissowa, II, 1896, c. 2104; Not. Scavi, 1950, pp. 108-115.