GOIDANICH, Athos
Nacque a Fiume il 1° sett. 1905 da Giuseppe, capitano di lungo corso, e da Wanda Gregorutti. Compì i suoi studi a Fiume al liceo Dante Alighieri, dove un suo zio insegnava scienze naturali e dove iniziò a occuparsi di Coleotteri con raccolte e osservazioni sistematiche che dette alle stampe dal '24 in poi. Dal 1923 al 1924, fu legionario fiumano nelle milizie volontarie di G. D'Annunzio. Nel 1924 si iscrisse all'Università di Bologna, ove si laureò nel 1927 in agraria con una tesi sulla entomofauna della canapa. Frequentò l'istituto di entomologia agraria diretto da G. Grandi, che lo guidò in una serie di importanti lavori e lo nominò aiuto, facendogli quindi conseguire la libera docenza. Nel 1936 fu chiamato all'Università di Torino come incaricato di entomologia agraria nella neocostituita facoltà di agraria e nella stessa sede nel 1940 venne nominato professore ordinario e incaricato anche dell'insegnamento di zoologia generale. Qui fondò e diresse l'istituto di entomologia agraria. In tale posizione restò fino al 1977, allorché cessò la sua attività scientifica.
Morì a Torino il 23 maggio 1987, assistito dalla moglie Renata Franceschi.
Il G., uno tra i grandi esponenti della scienza entomologica italiana, ha lavorato sulla sistematica ed ecologia degli Insetti e soprattutto sulla loro importanza in agricoltura. Sempre integrando la scienza di base con quella applicata, il G. elaborò un importante metodo di ricerca consistente nell'affrontare i maggiori problemi via via emergenti in ciascuna specie vegetale coltivata con lo studio delle singole biocenosi, in cui includeva i parassiti e gli iperparassiti.
Analizzò così il mondo entomologico gravitante sulla canapa, sul sorgo, sul susino, sul riso, sul melo. In particolare, riuscì a tracciare il quadro della biocenosi fogliare del sorgo zuccherino, pianta da alcool e da foraggio molto adatta al clima italiano, esposta a grave attacco da parte degli Afidi, dei quali rilevò, con uno studio che costituisce a tutt'oggi un prezioso modello, tutte le caratteristiche biologiche ed epidemiologiche.
Da un punto di vista sistematico il G. fu un autorevole specialista nello studio di alcuni gruppi di Coleotteri, di cui si occupò particolarmente negli anni giovanili, e di Imenotteri parassiti, quali i Braconoidei. Il suo interesse, comunque, si allargò a tutti i gruppi, agli Ortotteri, agli Afidi, alle Cocciniglie, ai Ditteri. Fu uno dei primi sostenitori della necessità di limitare l'uso degli insetticidi, sull'azione dei quali condusse una ricerca che andava dalla calciocianamide, al paradiclorobenzolo fino ai recenti insetticidi di sintesi, suggerendo quindi di procedere più accortamente con metodi di lotta biologica e integrata.
Dedicando alle colture del riso il suo sistema di studio delle biocenosi, poté dimostrare che non gli Straziomidi, come altri autori ritenevano, ma una specie di Piralide era il parassita colpevole dei danni e che questo insetto nocivo poteva essere combattuto evitando con la carpicoltura l'uso degli insetticidi.
Fu anche un pioniere nelle indagini, condotte con la collaborazione del suo allievo C. Vidano, sui virus vegetali trasmessi da insetti.
A Torino, riuscì ad annettere all'istituto d'entomologia agraria da lui fondato due centri di ricerca del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR), il Centro di entomologia alpina e forestale e il Centro per lo studio dei virus vegetali. Da ambedue queste istituzioni raccolse e condensò una quantità d'informazioni inedite che furono poi alla base di un'accorta politica di gestione delle foreste.
Per dieci anni fu preside della facoltà di agraria di Torino e per sedici membro di comitati di consulenza del CNR. Socio fondatore dell'Accademia nazionale italiana di entomologia, ne fu anche presidente fino al 1977; per otto anni fu membro del comitato organizzativo permanente dei congressi internazionali d'entomologia. Fu membro di numerose accademie: l'Accademia delle scienze e l'Accademia di agricoltura di Torino, l'Accademia di scienze forestali di Firenze, l'Accademia dei Georgofili. Meritò la medaglia d'oro per i benemeriti della cultura e la Spiga d'oro.
Tra i suoi peculiari contributi alla storia dell'entomologia, sono importanti i due volumi Uomini, storia e insetti italiani nella scienza del passato. I precursori minori (in Redia, LVII-LVIII [1975]), ove in singole voci sono elencate e illustrate le vite di centinaia di entomologi del Settecento e dell'Ottocento, rimasti quasi sconosciuti perché in gran parte al di fuori dell'ambiente universitario e istituzionale. Il G. collaborò all'Enciclopedia Italiana e all'Enciclopedia agraria italiana, per la quale stese le voci Entomologia e Insetti, che costituiscono da sole trattati basilari. Collaborò anche a numerosi quotidiani e giornali d'informazione agricola.
Opere: il G. ha lasciato oltre 200 lavori scientifici originali, quasi tutti di carattere entomologico. Tra i più importanti: I Coleotteri della Liburnia, VI, Phytophaga, in Fiume. Rivista della Società di studi fiumani, IV (1926), pp. 62-113 (in collab. con G. De Poli); Contributi alla conoscenza dell'entomofauna della Canapa, I, Prospetto generale, in Boll. del Laboratorio di entomologia del R. Istituto superiore agrario di Bologna, I (1928), pp. 37-64; Gli Insetti predatori e parassiti della Pyrausta nubilalis Hubn. (III contributo alla conoscenza dell'entomofauna della Canapa), ibid., IV (1931), pp. 77-218; Studio delle forme liburniche del genere Carabus (Coleoptera, Adephaga) e della loro distribuzione, ibid., V (1932), pp. 53-84; Materiali per lo studio degli Imenotteri Braconidi, I, ibid., VI (1933), pp. 35-50; V, ibid., IX (1937), pp. 196-205; Il deperimento primaverile del Sorgo zuccherino in Piemonte nei suoi rapporti con gli Insetti e in particolare con gli Afidi, ibid., X (1938), pp. 281-347; Sulle Phaneroptera dell'Italia settentrionale e sull'ovideposizione della Ph. quadripunctata Brunn (Orthoptera Phasgonuridae), ibid., XI (1940), pp. 95-111; I rapporti fitopatologici dei Coleotteri Scolitidi con gli altri parassiti delle piante legnose e con le condizioni di vegetazione di queste, ibid., XII (1941), pp. 127-252; "Oeciacus hirundinis" Jenyns versus Dryobatem: allotrophia aut allotopia? (Hemiptera Cimicidae), ibid., XVI (1947), pp. 1-22; Notizie ecologiche ed etologiche sul "Carabus olympiae" Sella (Coleoptera Carabidae), ibid., pp. 23-84; Premesse biologiche alla lotta precoce contro le Cavallette (Dociostaurus maroccanus Thunberg). Relazione di prove sperimentali con insetticidi per contatto, in Annali dell'Accademia di agricoltura di Torino, LXXXIX (1947), pp. 171-191; Materiali per lo studio degli Imenotteri Braconidi, VI, in Boll. dell'Istituto di entomologia dell'Università di Bologna, XVII (1948), pp. 83-92; La famiglia quale concetto biologico. Prolusione ufficiale all'anno accad. 1949-1950, in Annali dell'Accademia di agricoltura di Torino, XCII (1950), pp. 1-11; La cecidoforia: fenomeno etologico nuovo, in Atti dell'Accad. delle scienze di Torino, LXXXV (1951), pp. 312-316; Sopra un fenomeno biologico finora sconosciuto, la cecidoforia o trasporto della propria galla (Lep. Coleophoridae), in Mem. della Soc. entomologia italiana, XXXV (1956), pp. 247-264; Per lo sviluppo della ricerca sperimentale. Gli entomologi italiani riuniti per la prima volta a Bologna, in Giorn. di agricoltura, LXVII (1957), 9, p. 159; Le migrazioni coatte mirmecogene dello Stomaphis quercus Linnaeus. Afide olociclico monoico omotopo (Hemiptera Aphidoidea Lachnidae), in Boll. dell'Ist. di entomologia dell'Università di Bologna, XXIII (1958), pp. 93-132; Specializzazione ecologica e nomenclatura delle Carulaspis del Viscum e delle Cupressaceae (Hemiptera Coccoidea Diaspididae), ibid., XXIV (1960), pp. 1-38; Sulla variabilità ontogenetica nella serie femminile di alcuni Margarodini (Homoptera Coccoidea Margarodidae), in Atti della Accad. delle scienze di Torino, XCVII (1963), pp. 223-257; Sulla nidificazione pedotrofica di alcune specie di Onthophagus europei e sulla microflora aerobica dell'apparato digerente della larva di Onthophagus taurus Schreber (Coleoptera Scarabaeidae), in Annali della Facoltà di scienze agrarie dell'Univ. di Torino, II (1964), pp. 213-378 (in collab. con C.E. Malan); Sviluppo postembrionale dei due sessi del Neomargarodes europaeus Goidanich 1969 (Hemiptera Coccoidea). Terzo contributo, in Boll. dell'Ist. di entomologia dell'Università di Bologna, XXXI (1977), pp. 269-323.
Fonti e Bibl.: B. Baccetti, In memoria di A. G. (1905-1987), in Atti dell'Accademia delle scienze di Torino, CXXII (1988), pp. 23-52; M. Martelli, Commemorazione di A. G., in Atti della Accademia naz. italiana di entomologia. Rendiconti, XXXVIII (1989), pp. 1-23.; C. Vidano, In memoria di A. G., in Annali della Facoltà di scienze agrarie dell'Università di Torino, XV (1989), pp. 359-370.