ATHENAIOS (᾿Αϑηναῖος; Athenaeus)
Scultore greco di Paro operante, in base ai caratteri delle iscrizioni, nella prima metà del I sec. a. C. Fu uno dei numerosi artisti della scuola neo-paria, quanto mai attiva in questo secolo. Di A. rimane un frammento di statua, trovato a Gortina (Creta), nella zona del Foro. Restano, su un basso plinto, il piede sinistro e la metà inferiore della gamba destra di una figura maschile. I piedi sono fasciati dai calcei le cui corregge salgono lungo la gamba nuda. Si tratta, molto verosimilmente, della statua onoraria di un qualche magistrato o alto ufficiale romano. La gamba destra si appoggia a un puntello su cui è incisa la firma dell'artista ed è ornata dalla graziosa statuetta di un piccolo Attis fanciullo, seminudo. Nel complesso si tratta di un lavoro un po' freddo, ma di notevole finezza, specialmente nel piccolo Attis, la cui grazia ellenistica ancora vive e sorride sotto la mano neoclassica. Un'altra firma dell'artista si è ritrovata a Milo. Questo A. può identificarsi con l'A. ricordato da Plinio (Nat. hist., xxxiv, 52) fra gli scultori fioriti dopo il 150 a. C., allorché, secondo il concetto neoclassico, ars revixit. È possibile, anche se non dimostrabile. Una soluzione in questo senso è resa più incerta dal fatto che alcuni vogliono vedere nell'A. di Plinio l'ethnikòn del precedente Polykles e non il nome di un artista, ipotesi questa combattuta (S. Ferri) ma senza sufficiente ragione.
Bibl.: H. Brunn, Geschichte d. griech. Künstler, I, Stoccarda 1889, 536; E. Loewy, I. G. B., 466; L. Savignoni, in Röm. Mitt., V, 1890, p. 142 ss.; C. Robert, in Pauly-Wissowa, II, 1896, c. 2036, s. v., n. 25; W. Amelung, in Thieme-Becker, II, s. v.; I. G., XII (3), 1235 (iscr. di Milo); O. Rubensohn, in Jahrbuch, L, 1935, p. 53 ss., n. 4 a, fig. 3; S. Ferri, Plinio il Vecchio, Roma 1946; M. Guarducci, Inscriptiones Creticae, IV, p. 343 (con fotografia); G. M. A. Richter, Three Critical Periods, Oxford 1951, p. 47.