ATENIONE di Atene
Figlio di padre ateniese (un Peripatetico) e di madre egiziana (una schiava). Essendo riuscito a farsi iscrivere fra i cittadini, non ostante quell'origine, guadagnò molto denaro con letture e conferenze filosofiche in Tessaglia. Ritornato ad Atene, e divenuto cospicuo per ricchezza ed eloquenza, fu mandato ambasciatore al re Mitridate VI, e si adoperò per affrettare l'alleanza tra i due stati. Reduce dall'ambasceria al principio dell'88 a. C., si assicurò in breve tale favore, che ne ebbe prima altissimi onori, e poi osò di farsi "tiranno" o signore. La nostra unica fonte su questo governo è un frammento dello storico Posidonio di Apamea (F. Jacoby, Die Fragmente der Griechischen Historiker, II parte, A, fr. 36, p. 243); il quale lo rappresenta con i più foschi colori. Il frammento s'interrompe col racconto di una mancata spedizione su Delo, evidentemente allo scopo di impadronirsi del tesoro sacro. Da altre fonti sappiamo che il tesoro fu invece conquistato poco dopo da Archelao generale di Mitridate, e fu portato in Atene da Aristione; che dunque dev'essere il successore di Atenione nella signoria (v. aristione e relativa bibliografia).