ATENE 897, Pittore di
Ceramografo attico, attivo tra la fine del Geometrico tardo e l'inizio del Protoattico arcaico. Il nome deriva dall'anfora n. 897 del Museo Naz. di Atene; il Kunze, per primo, le avvicinò l'anfora Louvre CA 1789. Ambedue mostrano uguale sintassi decorativa e uguale stilizzazione dei cani in corsa. Questa stilizzazione - corpi allungati a triangolo arrotondato, petti rigonfi, zampe posteriori ripiegate sotto il ventre - deriva da quella di un pittore del Geometrico tardo, il Pittore dei Leoni (v.), e dalla sua scuola. Questa, a sua volta, ha influenzato un gruppo di vasi contemporanei, la "bottega di Atene 894". È una stilizzazione che differisce da quella di altri pittori, si deve quindi crederla individuale.
Il Cook ha attribuito al pittore un frammento a Bonn (n. 15), anch'esso con cani in corsa, e una brocca a corpo ovoidale della Collezione Empedocles, ad Atene, che ha sulla spalla gli stessi cani che rincorrono una lepre e, sul collo, un tripode fra due cavalli, probabile allusione alle gare di cavalieri. Anche l'anfora del Museo Naz. di Atene n. 184 (fila di carri, tirati da un cavallo) è vicina al pittore per forme e sistema decorativo: fu probabilmente dipinta nella sua bottega. Da lui deriva la decorazione dell'anfora di Cleveland 1927.27.6, che fu dipinta, però, nella "bottega di Atene 894".
La decorazione dei vasi attribuiti al pittore è semplice, più semplice di quella di altri pittori contemporanei. Vi si riscontra la tendenza a sostituire le zone a decorazione geometrica con semplici linee orizzontali, imitate dai vasi protocorinzî della seconda metà dell'VIII sec. a. C. La forma dell'anfora è ancora quella a corpo ovoidale del Geometrico tardo. La datazione del pittore dipende dalla data che si assegna all'inizio dello stile protoattico. In linea generale si può datarlo all'inizio dell'ultimo quarto dell'VIII sec. a. C.
Bibl.: J. M. Cook, Athenian Workshops around 700, in Ann. Br. Sch. Athens, XLII, 1947, p. 144 ss., tav. 20; E. Kunze, recens. a R. Hampe, Frühe griechische Sagenbilder, in Göttinger gelehrte Anzeigen, CIC, 1937, 7, p. 290. Su cavalli e tripodi: S. Benton, The Evolution of the Tripod-lebes, in Ann. Br. Sch. Athens, XXXV, 1934-35, p. 74 ss.; la brocca della Collezione Empedocles è riprodotta a tav. 25, 3-4. - Sulla bottega dell'anfora di Atene n. 894: J. M. Cook, Athenian Workshops, cit., p. 146 ss., tav. 22.