ATELIA (gr. ἀτέλεια)
Si chiamava atelìa l'esenzione parziale o totale dalle imposte o prestazioni ordinarie o straordinarie dovute agli stati e alle città, esenzione che si concedeva sovente come concessione onorifica a individui o a gruppi o a stati, a sovrani, ai cittadini d'una città. Le notizie in proposito sono relativamente abbondanti per Atene, alla quale soprattutto si riferisce il cenno che segue. L'atelia generale non risulta essere stata concessa che a stranieri particolarmente benemeriti, i quali per lo più non avevano neppure occasione di approfittarne poiché non residenti in Grecia o nella città, e quindi restava puramente onoraria. L'esenzione parziale riguardava: a) la tassa del cinquantesimo sopra i commerci d'esportazione e importazione, le tasse pei diritti dei porti; b) le liturgie; c) la tassa sui meteci dell'Attica; d) la imposta fondiaria, in casi rarissimi; e) il servizio militare; f) la coregia; g) le tasse professionali; h) le prestazioni sacre. La concessione a si trova frequente ad Atene a vantaggio dei prosseni che nella loro carica avevano bene meritato della città; veniva fatta per diritti generali o speciali, e sovente era limitata ἐπὶ κτήσει, cioè al consumo personale del beneficato. L'esenzione b era goduta temporaneamente dagli orfani per la minorità, da chi si trovava in condizioni giuridiche speciali circa le liturgie stesse, ma era in generale praticata assai poco; la c era soprattutto rivolta ai mercanti obbligati a stabilirsi sul suolo dell'Attica. Dell'esenzione dall'imposta fondiaria non godevano eccezionalmente che limitatissime categorie, tanto che l'atelia normale non si estende mai a questa imposta; né si deve intendere come atelia il fatto che i gestori delle miniere non pagavano imposta fondiaria, poiché non essi, ma lo stato era proprietario delle miniere. Non erano tenuti al servizio militare coloro che erano investiti di pubbliche funzioni, qualche categoria di mercanti, persone che avevano doveri religiosi, ed artisti.
Bibl.: V. Thumser, De civium Atheniensium muneribus eorumque immunitate, Vienna 1880; I. Oehler, s. v. 'Ατέλεια, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II, col. 1911 segg.; Caillemer, s. v. Ateleia, in Daremberg e Saglio, Dict. des antiq. grecques et rom., I, p. 511 segg.; Busolt e Swoboda, Griech. Staatskunde, 3ª ed., I, Monaco 1920, p. 299 segg. - Le fonti sono essenzialmente epigrafiche.