ATANASIO
Nato da una delle più nobili famiglie partenopee, quella che discendeva dal duca Sergio I, divenne vescovo di Napoli, succedendo allo zio Stefano III, nel gii secondo il Gams, nel 907 secondo il Capasso. Quest'ultimo, infatti, ha creduto di poter fissare in quest'anno l'inizio del pontificato di A. basandosi su di un diploma pubblicato dal Chioccarelli, i cui dati cronologici non possono riferirsi ad altro anno che al 907. In tale diploma A. e il console e duca Gregorio - probabilmente fratello del vescovo - concedono al monastero dei SS. Severino e Sosio "extra muros", fondato dal vescovo Atanasio II, tutti i possessi dell'antico monastero di S. Severino che sorgeva nel castrum Lucullanum (oggi Pizzofalcone). Questo monastero era già stato devastato dagli Arabi, ed era tutt'ora esposto ai pericoli di nuove incursioni, tanto che il predecessore di A., Stefano III, aveva fatto trasportare nell'intemo della città di Napoli, nel nuovo monastero, il corpo di s. Severino. A. sottoscrisse nel 915 un úiploma in cui concedeva alla badessa Barbaria l'autorizzazione ad alienare alcuni beni del suo monastero dei SS2. Festo e Desiderio. La sua presenza alla stesura di un terzo documento, nel 921, completa il quadro delle notizie che noi abbiamo su questo vescovo di Napoli, il cui pontificato fu tuttavia assai lungo. Quando, nel 956, la città di Napoli fu miracolosamente salvata da un terribile assedio postole da una flotta araba proveniente dalla Sicilia, egli era tutt'ora vivente. Non conosciamo la data della sua morte, che avvenne, probabilmente, poco dopo il 956.
Fonti e Bibl.: Miracula s. Agrippini, in Monumenta Germ. Hist., Script. Rer. Lang. et Ital., a cura di G. Waitz, Hannoverae 1878, p. 464; B. Capasso, Monumenta ad Neapolitani Ducatus historiam pertinentia, I, Napoli 1881, p. 282; II, 1, Napoli 1885, pp. 19 n. 3 e 22 n. 8; II, 2, Napoli 1892, pp. 1-4; F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra, VI, Venetiis 1720, coll. 84-87; Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Ecclés., IV, coll.1390 s.