ATANAGILDO
. Nobile visigoto, ambizioso, poté giungere al trono mettendosi alla testa del movimento contro il re Agila, malvisto specialmente dagli Spagnoli romanizzati e cattolici. A. fu aiutato dai Bizantini condotti dal patrizio Liberio, che sconfissero presso Siviglia il re Agila, poco dopo ucciso dalle sue stesse truppe, che proclamavano re A. (554). Egli si stabilì con la corte a Toledo, ma dovette lottare sia contro i Bizantini, già suoi alleati (i quali, oltrepassando i limiti fissati dal trattato, che concedeva loro la parte sud-orientale della penisola, vollero occupare nuovi territorî a nord), sia contro i Baschi indomiti e arditi. Seguì una politica mite verso i cattolici, indebolendo così i Bizantini, e forse fu per questo che si vide validamente sostenuto nelle sue lotte da tutia l'Andalusia, che, essendo meglio romanizzata, conservò più viva la fede cattolica; anzi, secondo Isidoro di Siviglia, A. stesso si sarebbe fatto segretamente cattolico negli ultimi anni. Morì nel 567.
Bibl.: v. le opere generali e speciali citate in B. Sánchez Alonso, Fuentes de la hist. española é hispanoamer., 2ª ed., Madrid 1927, p. 61 segg.