ASURA
. Nei testi vedici più antichi il termine indica "un essere fornito di potere occulto", che poteva essere benefico o malefico; e fu epiteto usato per gli dei: tale significato ha conservato la corrispondente voce iranica ahura. Poi i due significati impliciti dell'unico vocabolo s'individuarono, e Asura poté indicare tanto un dio quanto un demone, finché si ridusse a questo secondo significato: già nell'Atharvaveda, gli Asura sono i nemici più potenti degli dei. Il contrasto tra deva e asura, così fissato, si mantenne nella letteratura posteriore; nell'Avesta accadde l'inverso.
Bibl.: E. W. Hopkins, Epic Mythology, Strasburgo 1915, pp. 46-52; V. Papesso, Inni del Rigveda, I, Bologna [1929], p. 37 seg.