assuefazione
Diminuzione, in seguito a ripetute assunzioni, degli effetti farmacologici e tossici sull’SNC di un farmaco o di una sostanza di abuso. Per provocare effetti di intensità costante è pertanto necessario aumentare progressivamente il dosaggio di queste sostanze (➔ dipendenza, tolleranza, sensibilizzazione). Tutte le sostanze d’abuso, molte sostanze voluttuarie, molti farmaci attivi sull’SNC sviluppano a. nella maggior parte dei casi. I meccanismi attraverso i quali si sviluppa a. verso una sostanza sono diversi. L’a. può essere infatti dovuta a tolleranza farmacocinetica, a sua volta solitamente dovuta a un aumento del metabolismo di un farmaco, per induzione dei relativi enzimi metabolici epatici, così che ne diminuiscono i livelli plasmatici e l’efficacia terapeutica (tipico il caso dei barbiturici usati nella terapia dell’epilessia). Si può sviluppare a. anche per tolleranza farmacodinamica: in questo caso i sistemi fisiologici modificati dall’azione del farmaco o della sostanza di abuso riducono la risposta del bersaglio (per es., la riduzione, nel tempo, dell’insonnia da caffeina e degli effetti neurovegentativi della nicotina, quali nausea e vertigini, o ancora degli effetti ipnotico-sedativi delle benzodiazepine e di alcuni antiepilettici) Infine, l’a. si può sviluppare per tolleranza appresa, ossia per la riduzione dell’azione della sostanza, a causa dell’attivazione di meccanismi di compensazione: per es., l’a. da alcol induce una tolleranza comportamentale, che corregge l’incoordinazione motoria da etilismo, anche nell’arco di molti anni prima che si manifesti la tipica ‘andatura da ubriaco’.