ASSORO (A. T., 27-28-29)
Paese e comune agricolo della Sicilia centrale, nella provincia di Enna, 12 km. a ENE. della quale è posto il centro capoluogo, sulla sommità di un'altura, a 850 m. s. m., a 4 km. dalla riva sinistra del Dittaino, con 3569 ab. Il comune misura kmq. 110,21 di area e nel 1921 contava 5576 ab. Il territorio è coltivato a cereali, viti, olivi, mandorli, agrumi, di cui si fa commercio di esportazione, insieme con l'alabastro delle sue cave. La stazione ferroviaria è sulla linea Catania-Palermo a 10 km. dall'abitato.
Assoro non conserva nessun ricordo dell'età antica. I resti delle antiche mura, con la porta ancora integra, notati dal Fazello, sono adesso scomparsi. Rimangono invece tuttora, sovrastanti al paese, i ruderi del castello dei Valguarnera, della quale famiglia Assoro era feudo nel Medioevo. Sono inoltre notevoli: la chiesa parrocchiale di S. Leone, del sec. XV; i bei sepolcri scolpiti di Giacomo Valguarnera morto nel 1591) e di Ponzio e Vitale Valguarnera (morto nel 1500); un fonte battesimale del 1514; e una croce processionale del sec. XVI, opera di Vincenzo Archifel, argentiere.
Nell'antichità, Assoro ("Ασσωρος o "Ασσηρος; Assōrus, Assārus) fu abitata da Siculi, che nel 396-5 ricusarono di associarsi al movimento di rivolta a favore dei Cartaginesi contro Dionisio I, del quale divennero poco dopo alleati. Gli abitanti erano agricoltori, adoravano il dio del fiume Chrysas (Dittaino) che scorreva attraverso le loro campagne. A questa divinità era dedicato un tempio, di cui il Fazello crede d'aver veduti gli avanzi. La statua del dio, in marmo, fu oggetto delle cupidigie di Verre, che avrebbe fatto il tentativo d'impadronirsene. Son conosciute di Assoro due serie di monete di età romana, in una delle quali è rappresentato il Chrysas in forma di giovane ignudo, con anfora nella destra e cornucopia nella sinistra: e nell'altra è impresso un paio di buoi aggiogati.
Bibl.: J. Riccioli, Assoro, Palermo 1906; C. Vitanza, Crysa, il suo mito e i suoi fonti, in Arch. Stor. Sic. orient., 1915, p. 163.