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assolutismo

Dizionario di Storia (2010)
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assolutismo


Modello politico di regime monarchico, nel quale il sovrano esercita un potere non vincolato alle leggi positive (absolutus; legibus solutus) e libero sia rispetto a istanze rappresentative (parlamenti) e giudiziarie interne al regno sia rispetto a condizionamenti dei grandi poteri sovranazionali laici ed ecclesiastici (papato e impero). Il termine, nato con connotazioni negative, tra la fine del Settecento e i primi decenni dell’Ottocento venne utilizzato per connotare le monarchie europee dell’Età moderna (in partic. le monarchie nazionali, come Francia, Spagna, Inghilterra). Le origini teoriche dell’a. si collocano nella dottrina giuridica del tardo Medioevo, che affermò l’autonomia dello Stato di fronte ai poteri universalistici e il diritto del sovrano, rappresentante di Dio in terra, a esercitare con pienezza il governo sull’insieme dei sudditi. Tuttavia, furono soprattutto i teorici dell’Età moderna, come J. Bodin, Giacomo I Stuart e T. Hobbes, a segnare il superamento della tradizionale concezione del potere, definendo il concetto di sovranità, intesa come pienezza e unicità del potere statuale, e assegnandone l’esercizio al solo sovrano. Anche per i teorici dell’a., peraltro, il monarca rimaneva vincolato ai dettami del diritto divino e naturale, distinguendosi così dal paradigma politico del dispotismo e della tirannide. La traduzione della teoria dell’a. in concreta pratica di governo caratterizzò le monarchie europee tra il 16° e il 18° sec. e si realizzò attraverso una serie di processi, tra loro collegati: la creazione di una burocrazia che faceva capo al sovrano; il disciplinamento dei comportamenti della nobiltà, anche attraverso la creazione di una corte che si poneva come centro politico e culturale del Paese; l’affermazione del sovrano a spese dei residui poteri feudali e delle istituzioni ecclesiastiche; la mobilitazione degli apparati statali nelle grandi guerre dell’epoca. Pur nella concomitanza dei processi, è possibile individuare significative differenze tra le varie realtà. In Spagna l’a., affermatosi già con Carlo V e Filippo II, convisse a lungo con i particolarismi regionali, che durante i decenni centrali del Seicento si espressero in una serie di rivolte. In Inghilterra, la costruzione di una monarchia assolutista, avviata dai sovrani Tudor Enrico VII ed Enrico VIII nel Cinquecento, sfociò, nel corso del Seicento, in un duro contrasto tra la monarchia e il Parlamento. A seguito delle rivoluzioni del 1642-48 e del 1688, il ruolo del Parlamento si affermò e l’azione dei sovrani fu sottoposta a una serie di rigidi vincoli, che avviarono la costruzione di una monarchia costituzionale. In Francia, la fine delle guerre di religione (1562-98) portò, nel corso del Seicento, a una forte affermazione dell’a. monarchico, grazie all’azione del cardinale Richelieu e del cardinale Mazzarino, che ridussero all’obbedienza l’alta nobiltà, ribellatasi durante la Fronda (1648-53). Raccogliendo la loro eredità, Luigi XIV, durante il suo regno personale (1661-1715), segnò l’apogeo dell’ideologia e della pratica assolutistica, costituendo un modello da imitare anche per numerosi Stati regionali in Germania e in Italia. Nel 18° sec., la forma di governo assolutista evolvette in direzione del cosiddetto «a. illuminato», caratterizzato cioè da un’energica azione riformatrice e modernizzante, che si apriva a un nuovo rapporto con le istanze politiche espresse dal basso, ma l’affermazione di forme di monarchia limitata si realizzò solo nel corso dell’Ottocento, dopo l’esperienza della Rivoluzione francese.

Vedi anche
totalitarismo Sistema politico autoritario, in cui tutti i poteri sono concentrati in un partito unico, nel suo capo o in un ristretto gruppo dirigente, che tende a dominare l’intera società grazie al controllo centralizzato dell’economia, della politica, della cultura, e alla repressione poliziesca. ● Storicamente, ... tirannia Governo di un dominatore assoluto. Per Platone era la peggior forma di governo, quella in cui il sovrano esercita il potere tramite la paura e commettendo atti abnormi; per Aristotele rappresentava la degenerazione della monarchia, in cui il sovrano peresegue il proprio interesse anziché quello collettivo. ... Libertà di riunione Libertà di riunione La libertà di riunione è uno dei diritti costituzionali garantiti nella Costituzione repubblicana all’art. 17. Essa è sancita, in linea di principio, in modo assoluto, con la sola limitazione che si tratti di riunioni pacifiche e senza armi. Per riunione pacifica si intende quella ... democrazia Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico. diritto 1. Cenni sulla democrazia antica 1.1 La democrazia in Grecia. - L’origine della democrazia si fa risalire alla fine del 6° sec., quando ...
Categorie
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Altri risultati per assolutismo
  • assolutismo
    Enciclopedia on line
    Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato. Età dell’a. Periodo della storia europea continentale compreso tra 1660 e 1789, che ha nella sua prima fase (1660-1748) come misura di giudizio la Francia di Luigi XIV, nella seconda (1748-89), detta età dell’a. illuminato, ...
Vocabolario
assolutismo
assolutismo s. m. [der. di assoluto2, sul modello del fr. absolutisme, ingl. absolutism]. – 1. Regime politico in cui chi regna o chi governa ha potere assoluto, illimitato, e non è quindi soggetto al controllo delle leggi o di altri organismi...
assolutista
assolutista s. m. e f. [der. di assoluto2] (pl. m. -i). – Chi parteggia per l’assolutismo; chi si comporta da padrone assoluto e pretende che la sua volontà sia regola per tutti; chi non ammette in altri idee e opinioni diverse dalle proprie....
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