ASPIRAZIONE (fr., ingl. aspiration; sp. aspiración; ted. Aspiration o Hauch; dal latino aspiratio, a sua volta tradotto dal greco πρόσπνευσυς)
Linguistica. - Dal punto di vista della fonetica fisiologica, indica un soffio non accompagnato da vibrazioni delle corde vocali né da modificazioni muscolari del canale orale. Per lo più è rappresentata dal segno H. Le vocali iniziali precedute da aspirazione costituiscono in greco una serie autonoma, caratterizzata graficamente dallo spirito aspro: ὀδος "cammino", ma ὀδός "soglia". Dopo consonante sorda, l'aspirazione costituisce pure in greco una categoria di suoni che i Greci consideravano autonomi e chiamavano "spessi, densi", e non mettevano in relazione con l'aspirazione propriamente detta: ϕέρω = phero, non fero. Storicamente l'aspirazione è il residuo di articolazioni più forti andate perdute, e in relazione con la sua debolezza fisiologica non è molto vitale. Il latino e le lingue romanze l'hanno eliminata completamente. È riapparsa di nuovo nella Toscana settentrionale, dove le consonanti sorde intervocaliche, e in particolare il c, sono rappresentate ormai da una pura e semplice aspirazione: a Firenze la hasa per la casa.
Musica. - Nome d'un abbellimento musicale ora non più in uso. Il suo effetto ricorda, in qualche modo, quello dell'appoggiatura, salvo che nell'aspirazione il suono di passaggio viene dopo la nota buona o, piuttosto, in mezzo a due note buone di uguale intonazione. L'aspirazione fu assai usata dai clavicembalisti francesi. E da notare, però, che a volte (ad es. in Couperin) essa ha un significato diverso e indica, una serie di note interrotte da pause, quasi note singhiozzanti (v. abbellimenti).