Aspi
s. f. inv. Acronimo di Assicurazione sociale per l’impiego.
• Va poi evitato lo spostamento in avanti dell’andata a regime del sistema Aspi, come è nelle intenzioni di un settore del Pd che già aveva avanzato tale pretesa nella passata legislatura. (Giuliano Cazzola, Tempo, 20 giugno 2013, p. 14, Lettere & Commenti) • non ci si può limitare, nell’annunciata riforma del lavoro, a prefigurare l’introduzione di un sussidio universale di disoccupazione senza dire almeno su che ordine di grandezza di spesa si ragiona e dove si prendono le risorse necessarie, perché un conto è potenziare l’Aspi, cioè l’indennità introdotta dalla [Elsa] Fornero, e tutt’altra cosa è dare 500 euro al mese a 3 milioni di disoccupati, per un costo annuo di 18 miliardi. (Enrico Marro, Corriere della sera, 27 febbraio 2014, p. 1, Prima pagina) • Il sussidio non sarebbe universale, ma limitato a chi ha un reddito familiare basso. Possibile un ulteriore restringimento che lo allontanerebbe definitivamente dall’idea di un reddito minimo garantito, cioè riservare l’assegno a chi ha perso il lavoro e ha esaurito gli altri ammortizzatori sociali. In sostanza diventerebbe un prolungamento dell’Aspi, riservato agli ultra 55enni. (Antonio Signorini, Giornale, 21 aprile 2015, p. 11, Interni).
- Già attestato nella Repubblica del 13 marzo 2012, p. 2 (Luisa Grion).
> mini-Aspi, Naspi.