ASPASIOS (᾿Ασπάσιος)
1°. - La firma di A., nel genitivo Aspasiou, appare in un numero considerevole di gemme incise, antiche e moderne.
Le meglio conosciute, fra le antiche, sono: il superbo diaspro rosso con la testa di Atena Parthènos oggi al Museo Naz. Romano; altre due, anche di diaspro rosso, una con un'erma di Dioniso, conservata nel British Museum di Londra; l'altra un frammento con la parte inferiore di un busto barbato, conservata a Firenze al Museo Archeologico.
Tutte e tre le rappresentazioni sono copiate da sculture del V sec. a. C. ed in tutte e tre le lettere delle firme sono identiche. Evidentemente queste tre incisioni sono di una stessa persona. A. era forse un contemporaneo di Dioskourides, che sappiamo aver lavorato per Augusto.
Una corniola incisa, iscritta Aspasiou, è passata recentemente al Metropolitan Museum di New York. La rappresentazione su di essa non è più una copia di un lavoro del V sec. a. C., ma un busto-ritratto di un uomo di media età, con un mantello sulla spalla sinistra. Lo stile ed il rendimento dei capelli collocano la testa nel II sec. d. C. Le lettere dell'iscrizione sono differenti da quelle delle altre tre gemme iscritte Aspasiou. L'A. che firma questa pietra può essere stato un artista diverso da quello che è stato conosciuto finora, (A. era certamente un nome comune) e può essere vissuto più di un secolo dopo. L'importanza storica di questo nuovo A. è evidente. Noi abbiamo qui un ritratto romano firmato da un greco, e non del cosiddetto periodo greco-romano, che va dal I sec. a. C. al I sec. d. C., ma del II sec. d. C. Evidentemente, ritratti romani erano ancora in quel tempo eseguiti da Greci.
Un'altra gemma che va messa in relazione con A. è un'ametista anch'essa nel Metropolitan Museum di New York. L'incisione rappresenta un Dioniso barbato, visto di 3/4 con il mantello drappeggiato da un lato. È singolarmente simile al Dioniso dell'A. del primo gruppo di gemme, tranne che questo è un busto, non un'erma. L'originale greco, dal quale queste teste sono state copiate, può essere stato un'importante creazione scultorea, forse una statua bronzea della seconda metà del V sec. a. C.
Bibl.: A. Furtwängler, Gemmen, II, p. 235, 12; III, p. 357, t. XLIX, 12, 15; E. Pernice, in Thieme-Becker, II, 1908, s. v.; G. M. A. Richter, Aspasios I and II, in Studies Presented to David Moore Robinson, I, St. Louis 1953, pp. 720-723, tavv. 85-96.