ASPASIA (᾿Ασπασία)
Famosa etera ateniese vissuta nel V sec. a. C. Fu amica di Pericle e sembra abbia in parte influenzato l'arte e la politica ateniese del tempo.
È tradizionalmente assegnata all'iconografia di A. un'erma dei Musei Vaticani (Sala delle Muse, 52) che reca iscritto il suo nome. Il ritratto, che proviene da scavi presso Anzio, rappresenta una donna dai lineamenti regolari, il capo velato, pettinatura ad onde del tipo della cosiddetta "Melonenfrisur". Si tratta certamente di un ritratto ideale. La sua attribuzione ad A. lascia però molti dubbi, sia perché l'iscrizione appare apposta più tardi, sia perché la "Melonenfrisur", che è l'unico tratto individuale della testa, non sembra essere stata usata prima dell'inizio del IV sec. a. C. A. appare forse raffigurata in un rilievo bronzeo del Museo Naz. di Napoli (Schefold, 162, 2) assieme alla caratteristica figura di Socrate che avanza verso di lei. A. è seduta con lungo chitone e mantello, capelli soffici sulle tempie e portati sulla nuca, doppia benda e grossa collana, forse da gioco. Nel centro un erote giovinetto scrive su di una tavola forse le parole di Aspasia. Il rilievo si può datare alla II metà del IV sec. a. C. (v. Socrate).
Bibl.: J. J. Bernoulli, Griechische Ikonographie, Monaco 1901, I, 112, 193; G. Lippold, Die Skulpturen des Vatikanischen Museums, Berlino 1936, Vat. Kat. Museensal, 52; H. Fuhrmann, Gespräche über Liebe und Ehe auf Bildern des Altertums, in Röm. Mitt., LV, 1940, p. 78 ss., K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, p. 163, 2; Ch. Picard, Art et littérature: sur trois exégèses, in Rev. Ét. Gr., LXI, 1948, p. 337 ss.