ASPARAGO (lat. scient. Asparagus; fr. asperge; sp. espárrago; ted. Spargel; ingl. asparagus)
Genere di piante della famiglia delle Gigliacee, sottofamiglia Asparagee, caratterizzato dai fiori monoclini o diclini per aborto, con i pezzi del perianzio divisi, gli stami liberi e il frutto a bacca.
La specie più importante è l'Asparagus Officinalis L., che vive nell'Europa centrale e meridionale, nell'Asia occidentale e centrale, nell'Africa settentrionale; in Italia si trova allo stato spontaneo o sfuggito alla coltura dal mare fino alla regione submontana. È una pianta rizomatosa con fusti sottili, lunghi fino a m. 1,5, che portano i cladodi setacei riuniti in fascetti da 3 a 9; i fiori sono di color verde giallastro e le bacche hanno un bel colore rosso vivace a maturità.
In farmacia si adoperano i rizomi muniti delle radici, di color grigiastro all'esterno e bianchi all'interno; questi contengono principalmente zucchero e servono per la preparazione dello stiroppo delle cinque radici.
Sotto il nome di asparagi si mangiano i turioni, ossia i giovani germogli che vengono raccolti in primavera. Questi allo stato spontaneo sono forniti tanto dall'A. officinalis, quanto dall'A. acutifolius L., specie dell'Europa meridionale, frequente nei luoghi aridi della penisola e delle isole italiane, specialmente meridionali, caratterizzata dai rami volubili con i cladodi brevi, rigidi e pungenti e dalle bacche piccole quasi nere a maturità. Gli asparagi selvatici sono sottili, di color verde più o meno intenso, coperti di squame verdastre e hanno un sapore caratteristico.
L'A. officinalis viene largamente coltivato in tutte le regioni temperate, anche nell'America settentrionale, per la produzione dei turioni; gli orticultori sono riusciti a produrre numerose varietà caratterizzate dalla diversa grandezza e dal vario aspetto dei turioni stessi.
Questi sono bianchi, quando sono sotterranei; rossastri o violacei, quando fuorescono 4-5 cm. dal terreno; verdi, quando sono cresciuti da 10 a 15 cm.
Gli asparagi si seminano in vivaio o in posto nel mese di marzo-aprile o in autunno. Quando si è seminato in vivaio, si mettono in posto nell'anno successivo i piccoli cespi, avendo cura che il terreno sia buono, ben concimato con stallatico, scorie e solfato di potassio, profondamente lavorato e privo di pietre e di erbacce. I cespi si collocano a 40 cm. l'uno dall'altro in linee spaziate di 40 cm., e con disposizione quinconciale. La sparagiaia comincia a produrre dal secondo anno; quando si vogliono produrre asparagi verdi, si pianta molto serrato, allora i turioni sono meno grossi. Sono necessarie molte cure per la coltivazione degli asparagi: concimazioni abbondanti, scerbature, sarchiature, rincalzature dei rizomi alla fine dell'inverno e irrigazioni in estate. Una buona sparagiaia può durare fino a vent'anni.
Dalle bacche di A. officinalis, che a maturità sono ricche di zucchero, si può estrarre un ottimo alcool. Alcuni Asparagus sono coltivati in vaso a scopo ornamentale.