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ASPARAGO

di Fabrizio Cortesi - Enciclopedia Italiana (1929)
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ASPARAGO (lat. scient. Asparagus; fr. asperge; sp. espárrago; ted. Spargel; ingl. asparagus)

Fabrizio Cortesi

Genere di piante della famiglia delle Gigliacee, sottofamiglia Asparagee, caratterizzato dai fiori monoclini o diclini per aborto, con i pezzi del perianzio divisi, gli stami liberi e il frutto a bacca.

La specie più importante è l'Asparagus Officinalis L., che vive nell'Europa centrale e meridionale, nell'Asia occidentale e centrale, nell'Africa settentrionale; in Italia si trova allo stato spontaneo o sfuggito alla coltura dal mare fino alla regione submontana. È una pianta rizomatosa con fusti sottili, lunghi fino a m. 1,5, che portano i cladodi setacei riuniti in fascetti da 3 a 9; i fiori sono di color verde giallastro e le bacche hanno un bel colore rosso vivace a maturità.

In farmacia si adoperano i rizomi muniti delle radici, di color grigiastro all'esterno e bianchi all'interno; questi contengono principalmente zucchero e servono per la preparazione dello stiroppo delle cinque radici.

Sotto il nome di asparagi si mangiano i turioni, ossia i giovani germogli che vengono raccolti in primavera. Questi allo stato spontaneo sono forniti tanto dall'A. officinalis, quanto dall'A. acutifolius L., specie dell'Europa meridionale, frequente nei luoghi aridi della penisola e delle isole italiane, specialmente meridionali, caratterizzata dai rami volubili con i cladodi brevi, rigidi e pungenti e dalle bacche piccole quasi nere a maturità. Gli asparagi selvatici sono sottili, di color verde più o meno intenso, coperti di squame verdastre e hanno un sapore caratteristico.

L'A. officinalis viene largamente coltivato in tutte le regioni temperate, anche nell'America settentrionale, per la produzione dei turioni; gli orticultori sono riusciti a produrre numerose varietà caratterizzate dalla diversa grandezza e dal vario aspetto dei turioni stessi.

Questi sono bianchi, quando sono sotterranei; rossastri o violacei, quando fuorescono 4-5 cm. dal terreno; verdi, quando sono cresciuti da 10 a 15 cm.

Gli asparagi si seminano in vivaio o in posto nel mese di marzo-aprile o in autunno. Quando si è seminato in vivaio, si mettono in posto nell'anno successivo i piccoli cespi, avendo cura che il terreno sia buono, ben concimato con stallatico, scorie e solfato di potassio, profondamente lavorato e privo di pietre e di erbacce. I cespi si collocano a 40 cm. l'uno dall'altro in linee spaziate di 40 cm., e con disposizione quinconciale. La sparagiaia comincia a produrre dal secondo anno; quando si vogliono produrre asparagi verdi, si pianta molto serrato, allora i turioni sono meno grossi. Sono necessarie molte cure per la coltivazione degli asparagi: concimazioni abbondanti, scerbature, sarchiature, rincalzature dei rizomi alla fine dell'inverno e irrigazioni in estate. Una buona sparagiaia può durare fino a vent'anni.

Dalle bacche di A. officinalis, che a maturità sono ricche di zucchero, si può estrarre un ottimo alcool. Alcuni Asparagus sono coltivati in vaso a scopo ornamentale.

Vedi anche
Liliacee Grande famiglia di piante Monocotiledoni (dette anche Gigliacee), con ca. 4.000 specie diffuse in tutto il mondo. Sono specie erbacee provviste di bulbi o rizomi, con foglie allungate, spesso basali, in alcune specie ridotte e sostituite da fusti trasformati con funzione fotosintetica; i fiori sono terminali, ... ortàggio Nome generico con cui sono comunem. indicate le piante coltivate in orto, e soprattutto la parte della pianta che si utilizza. La parte mangereccia cambia da pianta a pianta: radici (per barbabietola, carota, rapa, scorzonera, ecc.), tuberi (per patata, batata, igname, topinambur, ecc.), bulbi (per aglio, ... gastronomia Complesso delle regole e delle usanze relative all’arte culinaria, che nella preparazione dei cibi privilegia l’aspetto del godimento dei sensi rispetto ai bisogni meramente nutrizionali. La g. ha per oggetto la preparazione dei cibi, la loro successione e il loro accostamento durante il pranzo o la ... pianta Nome generico con cui si designano tutti i vegetali, esseri organizzati che nascono, crescono, si nutrono, si riproducono, muoiono. Possono essere sia organismi unicellulari sia organismi multicellulari molto complessi. Secondo particolari caratteristiche si distinguono: p. annue e perenni; p. erbacee ...
Tag
  • ASPARAGUS OFFICINALIS
  • EUROPA CENTRALE
  • SOTTOFAMIGLIA
  • ZUCCHERO
  • CLADODI
Vocabolario
aspàrago
asparago aspàrago (anche aspàragio e spàragio) s. m. [dal lat. asparăgus, gr. ἀσπάραγος] (pl. -gi, da cui, per retroformazione, i sing. in -gio). – 1. Erba perenne appartenente al genere omonimo (lat. scient. Asparagus officinalis), propria...
sparagèlla
sparagella sparagèlla (o sparaghèlla) s. f. [der. di sparagio, asparago]. – Nome tosc. dell’asparago selvatico.
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