ASMARA (A. T., 116-117)
Capitale della Colonia Eritrea e capoluogo dell'Hamasèn (v.), posta presso il margine dell'altipiano etiopico, a 2323 m. s. m. e circa 65 km. in linea retta a SO. di Massaua. La città è situata nella vallata del Mai Bela affluente dell'Anseba (v. barca), a 4 km. dallo spartiacque, rappresentato qui dal ciglione dell'altipiano.
Il clima in grazia dell'altitudine vi è salubre, asciutto, spesso ventoso, temperato (media annua 17°, massime assolute 30° in luglio: minime in febbraio prossime a 0°), sebbene alquanto eccessivo nella escursione diurna (12°0 in media). Le precipitazioni, che misurano circa 400 mm., sono estive, presentano carattere temporalesco e abbassano la temperatura dei mesi d'estate, talché la media più alta si ha in primavera (aprile 22°); la più bassa in dicembre (15°,3).
Quantunque fosse già da una decina d'anni residenza di ras Alula, scium negarit dell'Hamasen, Asmara, quando fu occupata dal generale Baldissera il 3 agosto 1889, non era che un villaggio, simile in tutto ai molti altri che gremiscono questa regione, assai fittamente popolata.
L'occupazione italiana determinò un forte incremento del villaggio, che nel 1902 contava 148 famiglie cristiane, 85 musulmane e 150 famiglie avventizie dedite al piccolo commercio nel mercato indigeno. Ma il grande sviluppo attualmente assunto si iniziò fin dal 1897, quando il governatore F. Martini trasportò da Massaua ad Asmara la capitale della colonia; nel 1905 la città contava già 1556 Europei e 7041 indigeni (tra cui 4605 copti, 2051 musulmani, 305 fra cattolici e protestanti), gli edifici in muratura erano oltre 300 e già erano sorti edifici di uso pubblico con aspetto decoroso e in parte quasi monumentale. Attualmente ad Asmara si attribuiscono 18.500 ab., dei quali circa 3500 Europei e assimilati e il resto indigeni, specialmente Abissini (circa 6000) ed ascari con le loro famiglie. La città è costituita da un quartiere europeo, dove si trovano il palazzo del governo con gli uffici e la residenza del governatore, il comando delle truppe, il palazzo di giustizia, l'ospedale Regina Elena, le scuole, un teatro capace di 800 spettatori , e diversi alberghi, caserme, ecc.; le abitazioni sono in gran parte costituite da villini con verande e balconi, attorniate da giardinetti o allineate lungo viali alberati. Il quartiere indigeno è formato di capanne (cosiddetti tucùl) e di casette, e si estende specialmente a N. e a NE.; esso è separato dal quartiere europeo per mezzo del mercato, ove gli Arabi e gli Indiani hanno i loro bazar.
Asmara è sede del vicario apostolico per l'Eritrea. La cattedrale è una bella e recente costruzione; vi esistono inoltre le missioni cattolica e svedese con relative scuole, e una bella chiesa di rito copto. Oltre alle scuole elementari, la città è provvista dell'istituto tecnico inferiore e di una scuola complementare. Un importante istituto siero-vaccinogeno sorge nei dintorni.
La città è fornita di acqua potabile per mezzo dell'acquedotto di Sambel, e ha in parte la fognatura; è illuminata a luce elettrica proveniente dall'impianto idroelettrico del Belesa, il primo impianto del genere nell'Africa orientale, posto a 15 km. dalla città.
Oltre al telegrafo e al telefono, ha una stazione radiotelegrafica transcontinentale duplex a onde corte, comunicante direttamente con Roma e con Pechino. Una ferrovia a scartamento coloniale la unisce da un lato a Massaua (120 km.), dall'altro a Cheren (106 km.) e Agordat (194 km.).
Ad Asmara convergono parecchie strade rotabili percorse da servizî automobilistici pubblici (Saganeiti, Adi Caieh, Senafè, Adi Ugri, Adi Qualà, Cheren) e aventi ormai notevole importanza anche commerciale. Il caravanserraglio di Asmara è infatti il principale della colonia, sia per la sua recente costruzione e per essere munito di tutto l'occorrente per gli uomini, le mercanzie e gli animali, sia per il suo traffico attivo e sempre crescente. Nel quadriennio 1921-1924 il numero delle carovane è cresciuto da 24 a 59, quello degli uomini da 319 a 802, quello dei quadrupedi da 1093 a 2056. Nel 1925 il movimento commerciale carovaniero di Asmara fu di oltre 72 milioni di lire, di cui 42 per l'importazione e 30 per l'esportazione.
La regione dell'altipiano ove sorge Asmara è essenzialmente agricola e meglio atta alla cerealicoltura che alle colture di carattere coloniale; perciò le principali industrie che vi fioriscono sono in servizio della città: industria molitoria, elettrica, cementizia, conceria, lavorazione del legno e delle fibre vegetali.