asino di Buridano
Celebre esempio dell’asino che, in mezzo a due fasci di fieno, morirebbe di fame per l’incapacità di determinare la scelta. Fu ripreso da Dante: «intra due cibi, distanti e moventi – d’un modo, prima si morria di fame – che liber uom l’un si recasse ai denti» (Par., IV, 1-3). Attribuito al filosofo Buridano, l’aneddoto non si trova nelle sue opere, né gli appartiene. È probabilmente invenzione di contemporanei per deridere la sua teoria della libertà, ispirata, come tutto il suo pensiero, al nominalismo di Guglielmo di Occam. Per Buridano voluntas est intellectus et intellectus est voluntas, quindi qualunque bene si presenti al nostro intelletto deve determinare il volere; l’unica libertà consiste nella facoltà di sospendere l’assenso per compiere un nuovo esame allo scopo di conformare meglio l’azione al fine della natura umana, e in questo consiste la moralità.