‛ASHYQ Pascià
Il più antico poeta ottomano (nato il 670 èg. = 1271-2 d. C., morto nel 733 èg. = 1332 d. C.) che abbia scritto, esclusivamente in turco, un'opera di una certa importanza. L'epiteto di pascià gli fu attribuito, solo come titolo onorifico, da mistici; è, infatti, autore di un poema in 10 capitoli, di 10 articoli ciascuno, inteso a far conoscere ai Turchi, ignari dell'arabo e del persiano, e per lo più per mezzo di esempî e metafore, le dottrine mistiche del sūfismo. Benché privo di valore poetico, esso è importante per il filologo, e contiene anche brani di un certo interesse, come, per es., il 4° articolo del 6° capitolo, in cui si discorre di sette cose animantisi fra loro, che sono: la terra, la cultura, l'uomo, l'anima, la ragione, l'amore e Dio.
Bibl.: v. turchia: Letteratura.