Miscela naturale o artificiale di bitume e materie minerali inerti. Le sue caratteristiche sia fisiche sia tecnologiche variano a seconda del tipo e della quantità di roccia e di bitume che lo costituiscono. Il tenore di bitume, che è d’origine animale o vegetale, oppure deriva da petroli per ossidazione, distillazione o cracking, può giungere fino al 30%; si determina estraendolo, con solfuro di carbonio o con altri solventi organici, dalla roccia polverizzata. L’impiego più importante dell’a. si ha nella pavimentazione stradale. È usato anche per impermeabilizzazione di solai e terrazzi, per fabbricare cartoni impermeabili ecc.
L’asfaltatura è il trattamento superficiale delle massicciate stradali, con applicazione di polvere di roccia asfaltica. Sulla massicciata, dapprima pulita a fondo e cosparsa di olio minerale, si distendono il tappeto di polvere asfaltica e successivamente uno strato di graniglia oleata, oppure una mescolanza dell’una e l’altra. Si esegue poi un’accurata cilindratura. Questa applicazione superficiale viene spesso anche impiegata su pavimentazioni preesistenti di altro tipo, per adeguarne, per es., le caratteristiche alle esigenze del traffico veloce. Il termine è anche usato comunemente, ma meno propriamente, con riferimento alle pavimentazioni bituminose, le quali sono costituite da un manto di forte spessore di conglomerato bituminoso e di polvere asfaltica, o di loro miscele.